High Yield bond, a colloquio con Roman Gaiser, Head of Fixed Income and High Yield EMEA di Columbia Threadneedle Investments
Gli high yield bond stanno evidenziando un buon livello di resilienza nei periodi di maggiore incertezza dei mercati finanziari. A quali fattori imputate questa forza?
Nel complesso le politiche tariffarie statunitensi hanno generato una forte volatilità nei mercati azionari e obbligazionari, con movimenti marcati sia nei Paesi sviluppati che in quelli emergenti. Nonostante ciò, il mercato del credito ha dimostrato una tenuta complessivamente solida. L’allargamento degli spread ha interessato principalmente gli emittenti con performance più deboli, appartenenti a settori maggiormente esposti ai dazi. In Europa, i fondamentali aziendali restano nel complesso robusti: le ultime trimestrali confermano che molte imprese godono di una buona salute finanziaria, con bilanci solidi e livelli di liquidità sostenuti, grazie anche a un’intensa attività di emissione negli ultimi anni e a rifinanziamenti ben accolti dal mercato.
La leva finanziaria è in miglioramento, in particolare tra gli emittenti con rating BB e B. Sebbene si preveda un aumento dei default, questi risultano in gran parte legati a processi di ristrutturazione già avviati e in fase conclusiva. La situazione riflette inoltre un atteggiamento più cauto in diversi settori ciclici, alla luce delle persistenti incertezze legate al contesto tariffario.
Ritenete che gli attuali rendimenti cedolari offerti dai titoli appartenenti all’asset class possano essere considerati interessanti?
Al momento gli spread sono bassi, ma i rendimenti restano vicini ai massimi storici. Inoltre, le cedole più alte offerte dalle nuove emissioni obbligazionarie hanno migliorato i tassi di pareggio (ossia quanto gli spread possono aumentare prima che il rendimento totale dell’obbligazione diventi negativo), offrendo un margine significativo in caso di un ampliamento degli spread. Tuttavia, riconosciamo che le attuali valutazioni lasciano poco spazio all’errore in caso di un’escalation delle tensioni geopolitiche o di una recessione economica. Riteniamo, però, che l’elevato rischio di default per i titoli con leva finanziaria eccessiva sia in gran parte già riflesso nei prezzi di mercato.
Nel complesso, riteniamo che la volatilità offra opportunità quando i mercati attraversano momenti di debolezza temporanea, ma la chiave per coglierle è una gestione attiva. Mantenendo una visione prudente sull’high yield in questa fase, a causa dei rischi legati all’incertezza geopolitica, ai tassi d’interesse ancora elevati e alla debole crescita economica, siamo in sovrappeso nel settore sanitario (più lato servizi e prodotti, meno nei farmaceutici) e in alcuni sottosettori delle telecomunicazioni.

Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.