Le strategie di breve durata consentono di gestire al meglio i rischi dell’attuale scenario di mercato. Alexis Renault, Global Head of High Yield, Oddo BHF AM

 

Gli high yield bond stanno evidenziando un buon livello di resilienza nei periodi di maggiore incertezza dei mercati finanziari. A quali fattori imputate questa forza?

L’asset class Euro High Yield offre attualmente un rendimento di circa il 5,9% (in base all’indice ICE Bank of America Merrill Lynch Euro Non-Financial Fixed & Floating Rate High Yield Constrained Index, al 13 giugno 2025), attestandosi sui massimi pluriennali e continuando ad attrarre la domanda degli investitori.

Un ulteriore sostegno a questa asset class proviene dalla politica monetaria espansiva della BCE. Negli ultimi 12 mesi, il tasso di riferimento della politica monetaria è stato sensibilmente ridotto dal 4,50% al 2,15%. Il calo dei tassi di inflazione e l’aumento dell’incertezza economica alimentano le aspettative di ulteriori tagli dei tassi nella seconda metà dell’anno, il che potrebbe fornire un ulteriore impulso al mercato obbligazionario in euro.

Allo stesso tempo, il contesto fondamentale del credito rimane eterogeneo. I fondamentali del credito societario, misurati da indicatori quali il rapporto tra indebitamento netto ed EBITDA, si stanno indebolendo a causa del rallentamento della crescita globale, ma rimangono generalmente a livelli soddisfacenti.

Non vi sono inoltre segnali significativi di un aumento dei casi di default societario. Il tasso su 12 mesi dei casi di fallimenti a livello globale, calcolato da Moody’s, è diminuito negli ultimi due mesi, raggiungendo il 4,1% alla fine di aprile 2025, leggermente al di sotto della media storica del 4,2%. Sebbene Moody’s sia meno ottimista nello scenario di base, prevede comunque un ulteriore calo del tasso di default a un livello moderato del 3,1% nei prossimi 12 mesi (in aumento rispetto alla precedente previsione del 2,3%).

L’insieme di questi fattori – un livello di rendimenti tuttora interessante, fondamentali soddisfacenti e una politica monetaria accomodante nell’Eurozona – ha contribuito a contenere l’ampliamento degli spread durante la turbolenta prima metà dell’anno e ha favorito la ripresa osservata nelle ultime settimane.

 

Ritenete che gli attuali rendimenti cedolari offerti dai titoli appartenenti all’asset class possano essere considerati interessanti?

Secondo l’indice ICE Bank of America Merrill Lynch Euro Non-Financial Fixed & Floating Rate High Yield Constrained al 13 giugno 2025, la cedola media è al 5%, il livello più alto dal 2016.

Allo stesso tempo, il comparto Euro High Yield viene scambiato nella parte inferiore dell’intervallo compreso tra il 5,9% e l’8,5% in cui ha oscillato dall’estate 2022, con un rendimento medio del 5,9%.

Tuttavia, da un punto di vista storico e considerando il forte calo dei tassi del mercato monetario, questo livello rimane comunque interessante. Da un calcolo semplificato risulta che, con una duration attuale di circa 3,3, il mercato potrebbe assorbire un aumento dei tassi di interesse/spread di circa 180 punti base (pb) senza subire perdite nei prossimi 12 mesi.

Sebbene il livello complessivo dei rendimenti appaia soddisfacente, l’attuale valutazione in termini di livelli di spread sembra meno favorevole. Dopo una breve fase di ampliamento degli spread tra la fine di febbraio e aprile, gli spread 2025 hanno recuperato terreno e sono ora tornati a livelli molto contenuti, in particolare nei segmenti con rating “BB” e “B”.

Le valutazioni appaiono ancora più tirate negli Stati Uniti, dove abbiamo raggiunto i livelli di spread più ridotti dal 2007, poco prima della Grande Crisi Finanziaria. A livello di indice, gli spread statunitensi sono ora allo stesso livello degli spread euro high yield, nonostante una qualità creditizia media più debole.

Data la moltitudine di potenziali fattori di stress, quali l’imprevedibile politica commerciale degli Stati Uniti, i vari rischi geopolitici (Medio Oriente, Ucraina/Russia e Cina/Taiwan) e il rischio di debito sovrano, riteniamo che questa classe di attività rimanga vulnerabile a un improvviso ampliamento degli spread.

In questo contesto, siamo chiaramente favorevoli a un approccio cauto nei confronti del comparto high yield. Una selezione accurata dei titoli di credito è fondamentale per evitare gli emittenti più vulnerabili. Allo stesso tempo, riteniamo che la parte breve della curva dei rendimenti offra attualmente agli investitori il miglior profilo di rischio/rendimento dell’asset class high yield. Ai livelli di rendimento attuali, le obbligazioni high yield con scadenze più brevi offrono una protezione relativamente elevata contro l’ampliamento degli spread. Ad esempio, un’obbligazione ad alto rendimento con un rendimento del 4% e una durata pari a circa 2 potrebbe comunque generare un rendimento positivo in un orizzonte temporale di 12 mesi, anche se lo spread dovesse ampliarsi di 200 punti base.

Date le attuali valutazioni ambiziose e la moltitudine di potenziali fattori di stress, gli investitori nel segmento high yield dovrebbero chiaramente privilegiare strategie a breve durata e selezionare gestori con una solida esperienza nell’analisi fondamentale del credito.


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.