La diffusione del COVID-19 a livello mondiale ha creato una volatilità senza precedenti nei mercati finanziari, spinta dai timori sull’impatto economico dell’emergenza sanitaria e da elevati livelli di incertezza su ciò che sarebbe accaduto in futuro. Tuttavia nell’ultimo mese, i mercati degli investimenti hanno recuperato quasi la metà del perdite registrate. Questo è dovuto alla percezione che il virus sia sotto controllo, insieme ad azioni politiche straordinarie da parte delle banche centrali e dei governi di tutto il mondo.

Tuttavia, l’outlook economico continua a essere difficile.

Joe Little, Hsbc

I recenti dati macroeconomici suggeriscono che nel mondo si sta verificando un forte calo dell’attività economica. Attualmente il rischio più probabile resta quello di una recessione globale, e gli investitori si interrogano principalmente sulla gravità e sulla durata di questo rallentamento. Elementi determinanti saranno la rapidità della diffusione del COVID-19 a livello mondiale e la drasticità delle misure di contenimento adottate dalle autorità. Inoltre, sarà importante monitorare la risposta alla crisi da parte del mercato del lavoro e del sistema finanziario.

Nonostante il contesto estremamente incerto, riteniamo che ci sia un rilevante lato positivo per gli investitori.

Le valutazioni delle asset class più rischiose continuano a essere interessanti, soprattutto rispetto alla liquidità e ai titoli di Stato. L’azionario globale, le obbligazioni high yield e alcune parti dell’universo alternative – come le strategie di private equity e gli hedge fund che offrono una diversificazione del rischio azionario – sembrano le aree migliori per distribuire il rischio. Tuttavia è necessario monitorare attentamente l’evoluzione del quadro rispetto a ciò che è implicito nei prezzi di mercato.

La asset class dei mercati emergenti continuano ad avere valutazioni interessanti. A nostro avviso, da qui in poi l’esposizione a questi mercati potrebbe diventare un po’ più complessa. Le valutazioni rispetto ai mercati sviluppati si sono ridotte e le economie emergenti hanno una capacità limitata di gestire l’attuale crisi sanitaria ed economica. In questo contesto, la selettività è fondamentale.

Riteniamo inoltre che l’Asia sia la nota positiva dei mercati emergenti.

Pur non essendo immune da una recessione globale, la regione beneficia di valutazioni interessanti, di una bassa esposizione energetica, di una riduzione delle misure di contenimento e delle prospettive di una ripresa della crescita, guidata dalla Cina. Dati ad alta frequenza, come il trasporto merci e il consumo di carbone, indicano già una graduale ripresa dell’attività economica in Cina. Inoltre, il Paese ha ancora un notevole margine di manovra per ulteriori azioni politiche volte a rilanciare l’attività, se dovessero essere necessarie.

In generale, a nostro avviso nei prossimi mesi il contesto rimarrà molto impegnativo, elemento che giustifica una strategia d’investimento prudente. Tuttavia la nostra view strategica sul lungo periodo rimane favorevole al rischio. Ci sono interessanti rendimenti per gli investitori con una visione a lungo termine e che possono resistere alla volatilità nel breve periodo.


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Redazione

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