Intervista a Mike Adams, Institutional Fixed-Income Portfolio Manager, MFS Investment Management

C’è ancora valore nel mercato delle obbligazioni ad alto rendimento? Pensate che le cedole e il potenziale apprezzamento derivante dalla contrazione degli spread possano compensare i rischi di default?

Mike Adams

Il clima di rischio che ha caratterizzato il mercato high yield alla fine del 2020 sta proseguendo anche nel nuovo anno.

A nostro avviso, per la parte iniziale del 2021 l’high yield rappresenta una potenziale fonte di valore relativo, in quanto gli spread si sono allargati rispetto a un anno fa in alcuni segmenti di mercato.

In particolare quelli colpiti dal Covid, energia e mercati emergenti (EM). Per intenderci, i rendimenti degli indici high yield sono ai minimi storici o vicini ai minimi. Mentre gli spread a livello di indice non sono lontani dai massimi di sempre.

Tuttavia, dato che la maggior parte degli scambi nei mercati globali del reddito fisso avvengono a valutazioni poco interessanti, l’high yield sembra offrire una combinazione interessante. Grazie a un moderato restringimento degli spread e a una bassa duration.

La stima dei tassi di default è diminuita drasticamente negli ultimi mesi. Il flusso di credito verso le società ad alto rendimento è stato sostenuto, contribuendo ad alleviare le pressioni sulla liquidità.

L’emissione da parte di società con rating CCC ha superato i record storici, segnalando la volontà degli investitori di prestare a società più rischiose. Riteniamo che, in generale, le cedole e l’apprezzamento potenziale possano compensare i rischi d’insolvenza.

Ma il processo di selezione rimane importante in quanto alcune aziende, soprattutto nei settori dell’energia, della vendita al dettaglio e del tempo libero, hanno un livello d’indebitamento insostenibile e una scarsa posizione competitiva.

In quali regioni e settori trovate le emissioni HY più interessanti da includere nei vostri portafogli? Preferite le obbligazioni HY degli Stati Uniti o dell’Eurozona?

Nei portafogli high yield rimaniamo sottopesati rispetto al benchmark. Siamo overweight rispetto ai titoli CCC per il valore di mercato. Ma evitiamo i titoli in sofferenza, mantenendo così il coefficiente beta complessivo del portafoglio inferiore a uno.

Molte partecipazioni hanno registrato un rialzo e raggiunto il fair value. Abbiamo preso i profitti e redistribuito i proventi delle vendite verso titoli con maggiori scambi, nel tentativo di mantenere costante il rischio nel portafoglio.

Il settore dell’energia è significativamente sottopesato. E continuiamo a orientarci verso i titoli di maggior dimensione e liquidi, così da gestire in modo efficiente il rischio di settore nel corso del tempo.

Le curve degli spread, specialmente per le nuove emissioni, sono abbastanza piatte e preferiamo estenderle quando abbiamo una tesi solida verso il restringimento dello spread. Il settore del tempo libero è stato uno dei più colpiti durante il periodo peggiore della pandemia e ora si sta riprendendo. All’interno del settore la selezione sarà importante: preferiamo le imprese che riusciranno a riemergere con maggiore probabilità nella fase di ripartenza economica.

Attualmente, siamo sovrappesati sugli USA, sottopesati sui mercati emergenti e ancora di più sull’high yield europeo. La posizione sull’Europa è sottopesata rispetto alle società “BB”, a causa di una valutazione poco entusiasmante nei confronti di quelle USA e sovrappesata rispetto alle “B”, dovuta a raccomandazioni idiosincratiche.

Gli spread dei mercati emergenti continuano a essere scambiati ampiamente entro i loro range storici rispetto agli Stati Uniti e all’Europa. E, dopo aver ridotto il sottopeso negli emergenti nel terzo trimestre 2020, continuiamo a cercare opportunità idiosincratiche per aumentare l’esposizione agli EM.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.