Intervista a Giacomo Calef, Country Head Italia, NS Partners

Dopo aver sovraperformato per 12 degli ultimi 13 anni, cosa vi aspettate dall’equity Usa per i prossimi anni?
Restiamo certamente ottimisti sul mercato azionario Usa, in quanto Wall Street continua a rimanere un forte catalizzatore di aziende dal know-how e dalla crescita sul lungo termine incredibile, non solo nel settore tecnologico.
Ne sono un esempio concreto le recenti offerte pubbliche iniziali di Arm e Instacart. Le società di tutto il mondo fanno a gara per quotarsi negli Stati Uniti perché questo mercato offre innumerevoli vantaggi tra cui valutazioni più alte rispetto ad altre piazze finanziarie e un maggior bacino di investitori, oltre a visibilità e prestigio.
Le nostre aspettative positive sono però dettate anche dal fatto che l’economia statunitense resta ancora solida, come ha dimostrato più volte nel corso del 2023. E che quindi difficilmente sarà scavalcata in breve tempo da altri attori del contesto internazionale.
La sua resilienza in uno scenario economico così complicato è dovuta soprattutto alla forte spesa dei consumatori, che è una componente importante all’interno del PIL. Oltre a un’indipendenza energetica che permette di schermare le esternalità negative legate ai volatili mercati delle commodity.
Inoltre, la maggior parte delle aziende statunitensi garantiscono un’ampia diversificazione sia per settore sia per area geografica, con un forte sbilanciamento verso l’Asia e i principali mercati emergenti.
Per questo motivo ci attendiamo un solido trend rialzista di lungo termine nelle quotazioni. In particolare nei titoli esposti verso i settori più innovativi, quali la tecnologia software legata all’intelligenza artificiale, tra cui il cloud computing, che resta uno dei più promettenti in termini di potenziale di crescita.
Alcuni studi ipotizzano che la graduale diffusione dei progressi tecnologici guidati dall’IA dovrebbe dare una spinta alla produttività degli Stati Uniti. L’intelligenza artificiale riporterà il dominio del mercato azionario Usa?
È molto difficile prevedere i futuri sviluppi di una tecnologia così innovativa come l’intelligenza artificiale, sebbene le previsioni restino molto ottimistiche. Per provarci bisognerebbe fare un esercizio mentale e fare un confronto con la nascita del World Wide Web. Quest’ultimo nacque al CERN di Ginevra nel 1989, come mera infrastruttura di scambio dati. E in quel momento nessuno avrebbe creduto potesse evolversi fino a diventare un ecosistema così complesso e sfaccettato come lo è oggi.
Allo stesso modo, i benefici dell’intelligenza artificiale potrebbero espandersi a settori che ora non possiamo neanche immaginare. Ma sicuramente un aumento della produttività permetterebbe una crescita dei ricavi. E una riduzione dei costi fissi anche in comparti in cui il progresso tecnico è ormai diventato statico, come ad esempio nell’industria pesante.
Detto questo, gli Stati Uniti godono già del primato nell’IA rispetto ad altri Paesi. E questo è un altro valido motivo a sostegno di uno sbilanciamento in portafoglio verso quest’area geografica.
Per fare un esempio, basta considerare che Microsoft, con al seguito il successo di Open AI e ChatGPT, e NVIDIA, leader mondiale nella produzione di schede grafiche e di processori per l’IA, sono entrambe quotate a Wall Street. Un’altra ragione a sostegno di un investimento nel mercato dei capitali a stelle e strisce.
Non ultimo anche Arm, che punta molto sulla crescita dei ricavi nel comparto dell’IA, ha scelto di quotarsi proprio negli Stati Uniti, invece che a Londra, considerandolo un mercato borsistico più ricco di prospettive.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.


