Venerdì la Borsa di New York ha chiuso la seduta in forte ribasso. Il Dow Jones ha perso il 2,77%, l’S&P 500 il 3,63%, mentre il Nasdaq Composite è sceso del 4,26%. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

Il colosso dell’e-commerce, Amazon, ha comunicato per il primo trimestre perdite nette per USD 3,84 mld, contro gli 8,11 mld di utile di un anno prima. Il rosso monstre è stato causato dalla minusvalenza sull’investimento in Rivian Automotive, il cui titolo ha perso quasi il 70% nel 2022 al Nasdaq. Al netto di Rivian, i profitti sarebbero stati intorno a circa 4 mld, contro i 4,47 mld attesi dagli analisti.

Borse europee negative

Apertura negativa per le borse europee, con Piazza Affari che perde più di un punto percentuale. Male i titoli bancari. Male anche STMicroelectronics, Diasorin, Iveco Group, Saipem e Nexi. In rialzo, invece, Terna, Italgas, Snam e Inwit.

Borse asiatiche miste

Azionariato asiatico misto stamane con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo in ribasso dello 0,11%, Hong Kong sale del 4,01%, Shanghai del 2,41%, Seoul scende dello 0,28%, mentre Sidney perde l’1,18%. Dopo una chiusura d’ottava in sell-off per Wall Street , l’inizio della nuova settimana sui mercati asiatici è ancora in negativo, per quanto con toni decisamente più moderati. Protagonista è la Cina, nonostante le piazze di Shanghai e Shenzhen rimangano ferme (riapriranno solo giovedì 5 maggio) per il lungo ponte della Festa dei lavoratori che vede chiusa (in questo caso per una sola sessione) anche Hong Kong.

Agenda Finanziaria

L’agenda macro di oggi si presenta densa di dati. Tra i dati da seguire gli aggiornamenti sui Pmi manifatturiero di Italia ed eurozona. Sempre per l’area euro in uscita gli indicatori di fiducia ed è prevista anche la riunione dei ministri dell’Energia dell’Unione europea. Per gli Stati Uniti in arrivo l’indice Ism manifatturiero.
Sul versante asiatico, secondo quanto comunicato dalla China Federation of Logistics and Purchasing in collaborazione con l’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, in aprile l’indice Pmi non manifatturiero, calcolato prevalentemente su costruzioni e servizi, ha registrato in Cina un calo a 41,9 pts dai 48,4 pts di marzo (51,6 pts in febbraio), confermandosi per il secondo mese sotto alla soglia di 50 pts che separa espansione da contrazione. Il dato si attesta sui minimi dai 29,6 pts del febbraio 2020, quando era scoppiata la pandemia di Covid-19 in Cina. Il Pmi Composite, che raggruppa manifatturiero e servizi, è invece sceso a 42,7 pts dai 48,8 pts precedenti (51,2 pts in febbraio).

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Redazione

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