La Cina sta seguendo un percorso pragmatico, ponendo l’accento sull’efficienza, l’adattamento e l’impatto sull’ecosistema. David Chao, global market strategist (Asia Pacific) di Invesco

 

Cina,

La Cina non sta perseguendo lo stesso sogno dell’IA dell’Occidente. Mentre le aziende statunitensi si concentrano sull’intelligenza artificiale generalista e sui modelli ad alte prestazioni, la Cina sta seguendo un percorso più pragmatico, ponendo l’accento sull’efficienza, l’adattamento e l’impatto sull’ecosistema. La questione chiave ora è come la Cina possa bilanciare l’intensificarsi della concorrenza con un percorso di innovazione più sostenibile.

 

A differenza delle strategie ad alto impiego di capitale dei giganti tecnologici occidentali, le aziende cinesi stanno dimostrando che è possibile sviluppare un’intelligenza artificiale avanzata senza hardware di livello superiore. Modelli come DeepSeek R1 e altri prodotti open source riflettono un cambiamento verso l’efficienza dei costi e l’accessibilità. Ciò ha stimolato un’ondata di sviluppo open source tra gli attori nazionali, che danno priorità all’ accessibilità, alla replicabilità e al progresso condiviso rispetto al puro controllo proprietario.

 

Si tratta di un cambiamento in atto, in cui la Cina sta abbandonando la tendenza a spingere i limiti delle dimensioni dei modelli per concentrarsi invece sullo sviluppo di applicazioni pratiche basate su architetture esistenti.

 

Guardando al futuro, la Cina è ben posizionata per guidare lo sviluppo delle applicazioni di IA. Lo slancio generato dalla svolta di DeepSeek all’inizio di quest’anno ha aumentato la consapevolezza e accelerato l’adozione dell’IA. Le principali piattaforme o le cosiddette “super app” come WeChat, Alipay e Taobao stanno ora integrando funzionalità di IA nei loro sistemi esistenti, sfruttando i dati proprietari e il coinvolgimento degli utenti per fornire servizi più personalizzati. Anche l’uso dell’IA generativa ha registrato un’impennata negli ultimi mesi, con il raddoppio della base di utenti degli strumenti Gen AI dall’inizio di quest’anno.

 

Nonostante una chiara strategia di sviluppo e un forte sostegno politico, la prossima sfida per il settore dell’IA cinese è quella di trovare una strada che eviti le insidie di una concorrenza sempre più agguerrita. L’esperienza maturata in settori quali quello automobilistico, energetico e dei materiali ha già portato a iniziative politiche volte a privilegiare la qualità e l’innovazione.

 

Con un approccio ben calibrato che combina il sostegno del governo, la collaborazione open source e un panorama competitivo equilibrato, la Cina sta costruendo un ecosistema di IA incentrato sulla scalabilità, l’accessibilità e l’integrazione a lungo termine in tutta l’economia. Un’analogia comune è l’ascesa degli smartphone, che hanno connesso miliardi di persone non perché fossero i più potenti, ma perché erano convenienti e sufficientemente validi. Allo stesso modo, i modelli più snelli della Cina potrebbero avere un ampio impatto su tutti i settori, sia a livello nazionale che globale.

 

Nel lungo termine, l’intelligenza artificiale continuerà a essere una forza trainante sia per i rendimenti azionari che per lo sviluppo economico in senso lato. Per gli investitori globali che guardano oltre gli Stati Uniti alla ricerca di opportunità per partecipare alla trasformazione globale dell’intelligenza artificiale, la Cina sta emergendo come destinazione preferita con un profilo di rischio/rendimento potenzialmente più elevato e un potenziale di crescita più sostenibile.


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