La parte centrale della curva dei rendimenti ha registrato una minore compressione dello spread e presenta opportunità d’investimento. Gabriele Foà, portfolio manager Algebris Investments

Quali opportunità offrono gli investment grade corporate bond in questa fase di mercato?
Nel 2026 prevediamo una certa debolezza macroeconomica, ma non un crollo. Con gli spread al 5° percentile nell’UE e negli Stati Uniti, vediamo un potenziale di rialzo limitato in termini di ‘excess spread’ in IG dopo un 2025 forte. Al contrario, vediamo più valore nella duration nei prossimi mesi.
L’IG europeo ha reso circa il 3% fino ad oggi, con rendimenti in eccesso pari a circa l’1,8%. Gli spread potrebbero allargarsi, mentre vediamo più valore nei tassi nella parte lunga della curva. Ci aspettiamo ulteriori tagli dalla BCE, poiché l’inflazione rimane alta e la crescita debole. In Germania, le prospettive rimangono incerte, con i dazi che probabilmente rimarranno in vigore e l’Europa che dovrà affrontare una maggiore concorrenza esterna. Prevediamo che gli stimoli fiscali aiuteranno la crescita, ma siamo meno convinti di un improvviso boom economico nel breve termine. Riteniamo che vi sia più valore nell’IG incorporato nella parte centrale della curva, dove si è verificata una minore compressione dello spread rispetto alla parte lunga della curva.
L’IG statunitense ha registrato un rendimento del 7% circa fino ad oggi, con rendimenti degli spread in eccesso dell’1% circa. La nostra view è simile a quella dell’IG europeo, ma c’è una maggiore pressione sul rischio di credito dovuta ad un re-leveraging guidato da M&A e all’accelerazione degli investimenti legati all’intelligenza artificiale. Dal punto di vista macroeconomico, il mercato del lavoro appare meno fragile rispetto all’estate e la crescita ha sorpreso al rialzo, anche se rimane fortemente dipendente dalla spesa per l’intelligenza artificiale. I rischi includono il persistere dell’inflazione e I ‘soft data’ che segnalano un indebolimento della fiducia dei consumatori e delle imprese. Nel complesso, prevediamo che il contesto macroeconomico rimarrà stabile, con ulteriori tagli della Fed probabili e i tassi a lungo termine che beneficeranno della fine del QT.
Riteniamo che gli afflussi verso l’IG rimarranno alti nel 2026, tuttavia I fattori ‘tecnici’ stanno perdendo terreno e nel 2026 saranno i fondamentali a guidare il mercato. I bilanci sono in buona salute, ma potremmo assistere ad alcuni downgrade idiosincratici.
Quali sono le variabili che potrebbero influenzare l’andamento dell’asset class nei prossimi semestri?
L’aumento delle tensioni geopolitiche, le interruzioni delle supply chain, i grandi declassamenti/default idiosincratici potrebbero ampliare gli spread. Ulteriori pressioni sui margini dovute al rallentamento della crescita della domanda e all’inflazione persistente potrebbero avere un impatto simile.
Naturalmente, risultati politici frammentati e politiche fiscali più restrittive del previsto potrebbero frenare la crescita e gli investimenti.
Anche il tema dell’intelligenza artificiale può comportare rischi per i mercati dei capitali se gli investimenti in questo settore non riescono a generare aumenti di produttività o rendimenti nei tempi previsti. Una rapida inversione di tendenza delle operazioni affollate può innescare un forte ampliamento degli spread.
Infine, a fronte dell’elevato costo della vita, della crescita stagnante dei redditi reali e dell’aumento del debito, la fiducia dei consumatori e i consumi si potrebbero indebolire ulteriormente.
Una recessione dei consumatori innescherebbe un risk-off, con un aumento della volatilità e un allargamento degli spread.
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

