Il megatrend dei tecnologici resta inamovibile anche se il sentiment può restare negativo nel breve termine. Intervista a Carlo De Luca, responsabile Am di Gamma Capital Markets

Dopo le perdite accumulate negli ultimi mesi, credete che i titoli tecnologici Usa abbiano scontato l’effetto negativo derivante dalla nuova politica monetaria della Fed?
È possibile che i titoli tecnologici stiano scontando una Fed più restrittiva: attualmente il tasso è compreso tra lo 0,75 e l′1%, con la banca centrale che prevede un totale di circa sei ulteriori aumenti entro la fine dell’anno. Si prevede che salga al 3%-3,25% entro la fine dell’anno.
Se i successivi aumenti di tassi di interesse sono già scontati nei prezzi delle asset class, un eventuale aumento, leggermente inferiore rispetto alle aspettative, potrebbe comportare interessanti occasioni di acquisto su asset class che hanno sofferto maggiormente durante l’ultimo periodo, ovvero tech, growth stocks, oro fisico, ecc.
Il mercato non è caro: il Nasdaq, infatti, è prezzato in media con gli ultimi 5 anni, con un PE in area 25. Il sell-off delle ultime settimane è anche il frutto di un mercato estremamente tecnico: gli algoritmi si posizionano su determinati livelli che, una volta raggiunti, fanno innescare vendite sul mercato e che possono determinare nuove opportunità di acquisto, soprattutto in ottica di accumulo.

Molte società tecnologiche hanno approfittato dei tassi bassi per aumentare i livelli di indebitamento. Credete che tali livelli siano sostenibili nel medio termine o rappresentino un fattore di rischio importante per l’asset class?
I tassi di crescita delle società tecnologiche non sono particolarmente influenzati dall’aumento del costo del denaro, determinato dai tassi federali. È una questione di sentiment degli investitori, ma ciò non viene riflesso nei numeri di bilancio: le valutazioni degli analisti si basano – almeno per la maggior parte – sul metodo del DCF (flussi di cassa attesi rapportati al costo medio del capitale, WACC).
Un aumento dei Fed funds influisce sul denominatore del rapporto, abbassandone le valutazioni, non determinandone però una conseguenza negativa sui bilanci delle aziende che, al momento, registrano una crescita dei fatturati e dei margini operativi a doppie cifre.
Il megatrend dei tecnologici resta inamovibile: il sentiment di breve termine potrà anche essere negativo ma non siamo nel 2000, quello attuale è un repricing tecnico dovuto da un momento di sana e giusta correzione.
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

