La Borsa di Parigi offre ottimi spunti di investimento. A colloquio con Paolo Vassalli, del team equity  research & portfolio Mgmt di Eurizon

 

Sull’azionario dell’area euro è sempre aperta la discussione sulla forte sottovalutazione rispetto a quello statunitense. Il P/e è nettamente inferiore rispetto a quello dell’S&P 500. Per trovare un divario simile a quello attuale dobbiamo risalire al 2011, all’apice della crisi dell’eurozona. Qual è la vostra valutazione?

Occorre premettere che parte del recente aumento nel divario valutativo dipende anche dal forte contributo al listino USA di tematiche quali l’Intelligenza Artificiale, sicuramente molto più rappresentata oltre Oceano. Si tratta di un fenomeno che non appare destinato ad esaurirsi necessariamente nel prossimo futuro e che ha contribuito ad accentuare ulteriormente il gap dovuto alla diversa composizione settoriale delle due aree.

Detto questo, il nostro scenario centrale di mercato è quello del soft landing, con il superamento delle tensioni inflazionistiche, che consente alle Banche Centrali di avviare una fase monetaria espansiva; ciò contribuirà a consolidare la crescita economica, con il potenziale di una riaccelerazione, in particolare in Europa, che ha sperimentato una crescita fin qui meno brillante, anche perché maggiormente appesantita dalle tensioni sulle materie prime, soprattutto energetiche, che appaiono decisamente attenuate. Il completamento di una fase di riduzione delle scorte è un altro elemento che può dare un impulso allo scenario di ripresa.

Questo contesto dovrebbe consentire l’allargamento del grado di partecipazione dei listini anche ad altre tematiche, non prevalentemente growth, e aree geografiche, ed è in questo quadro che l’area euro potrebbe ragionevolmente trovare un appeal crescente, anche in considerazione del livello valutativo attrattivo.

Eurizon
Paolo Vassalli, Eurizon
L’Eurozona presenta un quadro eterogeneo a livello macro. Quali Borse dell’area ritenete siano le più interessanti in questa fase?

Al di là della eterogeneità delle crescite dei diversi Paesi, le singole Borse sono comunque molto legate alle sorti sia dell’economia dell’area euro nel suo complesso che, più in generale, dell’economia globale, nonché alla composizione settoriale dei diversi listini. Basti considerare, ad esempio, che la performance degli ultimi dodici mesi del listino tedesco è stata superiore a quelle dell’Eurozona, malgrado l’economia tedesca abbia faticato.

Quindi, più che l’esposizione all’economia del singolo paese di Eurozona, dovrebbe contare maggiormente il miglioramento del quadro generale, destinato a beneficiare l’intera area, e che potrebbe essere ben intercettato dai listini maggiormente diversificati, quale da esempio la Francia, che ha numerose società di qualità con valutazioni interessanti.

 


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.