Intervista a Demis Todeschini, senior etf sales specialist Italy di Franklin Templeton
In quali aree gli Etf attivi possono dare valore aggiunto?
«Innanzitutto, va detto che l’Etf non è altro che un contenitore, se vogliamo una tecnologia, per attuare una strategia di investimento. Inoltre, anche i tradizionali prodotti passivi hanno comunque un gestore, per quanto con un ruolo più limitato, in quanto i portafogli vanno comunque aggiustati. Già dal 2007, peraltro, sull’azionario esistono ETF che sono andati oltre la replica di un indice a capitalizzazione (e quindi passivi)come gli smart beta. A Franklin Templeton abbiamo deciso di proporre tre Etf attivi nel reddito fisso, perché è proprio questa asset class quella in cui un gestore ha maggiori possibilità di fare la differenza. Ciò anche perché il concetto stesso di indice e le strategie rule-based (smart beta) sull’obbligazionario si adattano meno bene rispetto all’azionario».
Quali sono le prospettive di crescita per i vostri strumenti attivi?
«Negli incontri che abbiamo fatto con i clienti il responso è stato positivo. Gli Etf attivi, infatti, possono contare su la professionalita’ di un team di gestione e mantengono tutti i vantaggi tipici degli ETF. Da una parte, infatti, vi è a disposizione un mercato secondario liquido e dai bassi costi di negoziazione. Dall’altra, in Europa, anche se non negli Stati Uniti, questi strumenti sono sottoposti all’obbligo di completa trasparenza. In pratica ogni giorno viene reso disponibile agli investitori l’intero portafoglio alla chiusura precedente. Si tratta di una caratteristica importante, specialmente in un periodo come questo in cui gli investitori intendono verificare con tempestivita’ la presenza o meno di alcuni titoli all’interno del portafoglio (vedi caso delle banche regionali).
Quali altri sviluppi vedete in futuro per gli Etf attivi?
«Un campo nel quale si possono intravedere opportunita’ di innovazione è costituito da quello obbligazionario che e’ tornato ad essere interessante dal punto di vista dei rendimenti e la cui complessita’ puo’ trovare risposta nelle professionalita’ di un team di gestione. Capacita’ di interpretare i mercati che potrebbe trovare spazio anche all’interno di ETF multi-asset il cui ribilanciamento dinamico non e’inquadrabile all’interno di un indice, pertanto un prodotto di questo tipo rientrerebbe senz’altro fra gli attivi».
Boris Secciani
Nato a Bologna nel 1974, a Milano ho completato gli studi in economia politica, con una specializzazione in metodi quantitativi. Ho cominciato la mia carriera come broker di materie prime negli Usa, per poi proseguire come trader sul forex. Tornato in Italia ho partecipato come analista e giornalista a diversi progetti. Sono in FONDI&SICAV dalla sua fondazione, dove opero come Responsabile dell'Ufficio Studi. I miei interessi si incentrano soprattutto sul mondo dei tassi di interesse e del reddito fisso, sulla gestione del rischio di portafoglio e sull'asset allocation.

