Alessandro Tentori, Chief Investment Officer Europe di AXA IM, che fa il punto sulla revisione della politica monetaria della BCE e sulle sue implicazioni per gli investimenti

Alessandro Tentori

Nel momento in cui si prendono in considerazione i fattori alla base della revisione della politica monetaria della Bce, le scelte di asset allocation degli investitori dovrebbero valutare il compromesso tra il consolidamento del mercato obbligazionario e il valore relativo dei titoli di stato. In una fase di deterioramento dei bilanci pubblici e di graduale risalita dei premi a termine, non vanno sottovalutati gli effetti imputabili al cosiddetto tasso di inversione, il livello al di sotto del quale gli stimoli monetari diventano controproducenti.

La mancata conformità alla politica fiscale indicata del Patto di stabilità ha determinato un aumento delle dimensioni del mercato dei titoli di stato rispetto a quelle del debito societario. Il fenomeno sta sollevando interrogativi sul livello del cosiddetto tasso di interesse privo di rischio e sulla forma della curva dei rendimenti.

L’incrocio tra una Bce favorevole ai mercati e una politica fiscale espansiva, unitamente a un contesto macroeconomico caratterizzato da livelli di debito pubblico già elevati rispetto al PIL, dovrebbe rendere i bilanci delle imprese più attraenti rispetto a quelli pubblici.

In ultima analisi, tuttavia, in tempi di stress economico, il bilancio pubblico ha una maggiore attrattiva relativa: le società possono fallire, ma i titoli di Stato possono essere finanziati dalle misure descritte.

Di conseguenza, il rischio di credito potrebbe al momento essere preferibile al rischio di duration come mezzo per incrementare potenzialmente i rendimenti del portafoglio. A un certo punto, la duration diventerà ancora una volta un interessante motore di alfa.

La revisione della strategia per il 2025 si concentra su cinque aree macroeconomiche, strettamente interconnesse nell’ambito della politica monetaria. A nostro avviso, il documento rivela che si tratta di una vera e propria revisione della strategia della Bce, piuttosto che di un semplice aggiustamento tecnico.

 

  1. Target di inflazione: sarà confermato un target simmetrico del 2%, ossia una deviazione dell’inflazione in entrambe le direzioni.
  2. Incertezza: i cambiamenti strutturali nell’economia globale sono il risultato diretto di tendenze macroeconomiche – ad es. demografia, innovazione tecnologica, climate change. Per i decisori politici, ciò significa che esiste la possibilità di errori di previsione sensibilmente più grandi e di incertezza sull’inflazione.
  3. Strumenti di politica: sono disponibili tutti gli strumenti di politica monetaria. La selezione, la progettazione e l’attuazione saranno adattate in base ai diversi shock che colpiranno l’economia.
  4. Approccio integrato: il processo decisionale si basa su informazioni economiche, monetarie e finanziarie. Nel formulare una traiettoria politica, le non linearità devono essere affrontate e prese in considerazione.
  5. Comunicazione: le analisi di scenario e sensibilità, che riflettono la maggiore incertezza delle previsioni, vengono rese pubbliche, in modo tale da sostenere e rafforzare la dichiarazione di politica della presidente e la relativa sessione di domande e risposte.

 

 

 


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.