L’India sta progressivamente liberalizzando i suoi mercati finanziari. L’emissione di obbligazioni della categoria FAR ha reso più facile l’investimento in titoli governativi da parte di investitori esteri. Lee Collins, Head of Index Fixed Income di Legal & General Investment Management (LGIM)
Con i suoi 1,4 miliardi di abitanti, l’India è sia la nazione democratica più grande al mondo, sia l’economia che sta crescendo più rapidamente, dato che, per il 2022, la crescita del suo Pil è stimata al 9,3%. Inoltre, questo Paese è ad oggi la sesta economia a livello globale e si prevede che raggiungerà la terza posizione entro il 2050. Ma allora, perché l’India è considerata un investimento minore ed è poco presente nei portafogli?

Ad oggi, i bond governativi indiani (IGB) non sono inclusi in nessuno dei maggiori indici sui titoli di stato dei mercati emergenti.
E due delle ragioni principali sono le quote storiche di investitori stranieri consentiti e le difficoltà operative che deve affrontare chi vuole investire in IGB in valuta locale; ragioni che hanno portato la percentuale di investitori non indiani in questa asset class ad attestarsi sotto al 2%.
Per fare un paragone, in Cina sono il 10%, in Indonesia il 26% e in Messico arrivano addirittura al 47%. Attualmente, il rendimento dei titoli di stato indiani è superiore al 6,3%, sono valutati con rating “investment grade” e sono poco correlati con le altre asset class, sia dei mercati emergenti che di quelli sviluppati.
Tuttavia, noi di LGIM riteniamo che questa scarsa presenza andrà a cambiare, in quanto l’India sta progressivamente liberalizzando i suoi mercati finanziari e si appresta a entrare a far parte di una serie di importanti indici sui titoli di stato nel prossimo futuro.
Il Paese ha già attirato l’attenzione di JP Morgan per la sua offerta di punta di obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale. E se entrasse veramente a far parte di questo indice, potrebbe già riuscire ad attrarre investimenti per 30 miliardi di dollari.
Uno degli snodi chiave di questa liberalizzazione è stata l’emissione di bond governativi denominati Fully Accessible Route (FAR), i quali non sono soggetti alle quote menzionate in precedenza e sono più facilmente accessibili per gli investitori stranieri.
Un altro elemento importante è stato lo scenario di supporto alla rupia dell’ultimo periodo, che ha fatto notevolmente ridurre la volatilità generalmente associata a questa valuta.
Similmente a quanto si osserva con altre economie emergenti in rapida espansione, l’India presenta un deficit di conto corrente alquanto modesto. Ma il fatto che sia uno degli EM più interessanti per quanto riguarda l’investimento diretto estero (FDI) significa che la bilancia dei pagamenti nel suo complesso è positiva, in quanto il Paese ha creato anche la quarta riserva valutaria (FX) al mondo, con il saldo in significativo aumento negli ultimi anni.
Quest’ultimo elemento indica che la rupia sta vivendo un periodo di forte apprezzamento e punta i riflettori sulle prospettive della Reserve Bank of India (RBI) circa il valore relativo della valuta.
Infatti, le misure adottate dall’istituto centrale indiano sui tassi di cambio reali mostrano che la moneta locale è valutata in modo generalmente equo. E supportano le previsioni di analisti come Bloomberg Consensus, secondo cui, allo stato attuale, nel quarto trimestre del 2022, un dollaro equivarrà a 75 rupie.
Con il quadro che si è delineato, l’interesse degli investitori su come crearsi una posizione verso la crescita dell’India, prima di un qualche annuncio importante sul suo ingresso in qualche indice, potrebbe crescere notevolmente.
Ecco perché recentemente LGIM ha lanciato il suo L&G India INR Government Bond UCITS ETF, al fine di fornire a questi ultimi uno strumento semplice ed efficiente per esporsi ai titoli di Stato indiani in valuta locale.
Questo ETF segue l’andamento di un indice che prende in considerazione diversi bond governativi indiani, appartenenti tutti alla categoria FAR. E a cui aggiunge la liquidità e i vantaggi di un ETF wrapper. Attualmente, lo L&G India INR Government Bond UCITS ETF include 16 obbligazioni FAR, per un circolante complessivo di 225 miliardi di dollari.
Redazione
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