Inflazione Usa più contenuta del previsto forse grazie allo shutdown. La frenata dovrebbe consentire alla Fed di tagliare i tassi nel corso delle prossime due riunioni. John Kerschner, Global Head of Securitized Products & Portfolio Manager di Janus Henderson

L’ultima lettura dell’inflazione Usa ha mostrato un rallentamento che probabilmente consentirà alla Fed di tagliare il costo del denaro. Per il momento il mercato prevede con certezza un altro taglio dei tassi a dicembre e un ulteriore rialzo delle obbligazioni, nonostante il contesto inflazionistico ancora difficile.
Nonostante ciò, la situazione non è del tutto chiara. In primo luogo perché si teme che il rallentamento dell’inflazione sia solo temporaneo e dovuto agli effetti dello shutdown. In secondo luogo perché sono 55 mesi che il CPI core si mantiene su livelli superiori al target d’inflazione fissato al 2% dalla Fed.
Dallo scenario attuale traiamo due conclusioni: una positiva e una meno positiva per la Fed.
Sul positivo, il valore OER (Owner’s Equivalent Rent) ha registrato un dato annuo del 3% (3,8%) per la prima volta dal dicembre 2021. Ciò dimostra che il settore immobiliare continua a rallentare in gran parte del Paese, contribuendo a ridurre l’inflazione. Sfortunatamente per la Fed, i tassi di interesse più bassi potrebbero ora spingere il tasso ipotecario a 30 anni al di sotto del livello psicologico del 6%, il che potrebbe riportare nuova vita nel settore immobiliare.
Sul versante negativo, l’inflazione dei servizi, escluso il settore immobiliare, continua a essere elevata
Il dato si attesta al 3,2% su base annua, ma, cosa più preoccupante, al 4,7% su base annualizzata a 3 mesi. Sebbene si tratti di un dato volatile, esso dimostra che i consumatori continuano a spendere per servizi che risentono in misura minore degli effetti dei dazi.
Al momento, i mercati sembrano dare alla Fed il via libera per tagliare i tassi fino alla fine del 2025, dopodiché si concentreranno su due aspetti: 1) chi succederà a Jerome Powell e quanto sarà di stile accomodante e 2) come andrà l’economia una volta che gli operatori di mercato potranno nuovamente vedere e analizzare i dati reali. Fino a quel momento, gli investitori dovranno analizzare principalmente le dichiarazioni della Fed invece dei dati concreti.
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

