Investimenti, gli investitori retail diventano digitali, ma si conferma il ruolo chiave della consulenza professionale. L’indagine di Amundi

La ricerca analizza comportamenti e tendenze: dalla detenzione di investimenti su piattaforme digitali all’uso di fonti online per informarsi e ricevere consulenza durante il processo decisionale.

Questa è la seconda edizione dell’indagine AMUNDI dedicata agli investimenti digitali, condotta su un campione di oltre 11.000 investitori retail in 25 paesi, rappresentativi di diversi gruppi demografici.

  • Tre quarti degli investitori retail (73%) oggi cercano online informazioni sugli investimenti 
  • Il 77% degli investitori retail utilizza piattaforme di investimento digitali: in media, il 50% del loro portafoglio è digitale 
  • L’uso delle piattaforme di investimento digitali è elevato in tutte le fasce d’età e oltre due terzi degli utenti ha un’età compresa tra i 51 e i 60 anni 
  • Una pensione serena è la priorità assoluta per gli investitori retail a livello globale, ma solo uno su quattro (23%) è ben impostato per raggiungere l’obiettivo. 

ITALIA:Cresce la digitalizzazione degli investimenti, ma gli italiani si affidano ancora alla consulenza professionale

  • Gli investitori italiani (61%) si fanno guidare meno da fonti digitali rispetto alla media europea (69%) e sono meno propensi a detenere investimenti attraverso piattaforme digitali (69%) rispetto al nostro campione europeo (78%).
  • In Italia quasi sette uomini su dieci utilizzano fonti digitali di consulenza e formazione per prendere decisioni di investimenti, mentre fra le donne sono solo la metà (54%). Gli uomini (55%) sono anche più propensi delle donne (45%) a consigliare app e soluzioni digitali ad amici e familiari.
  • Gli uomini ricorrono molto spesso all’utilizzo di social media come Instagram (68%), Facebook (56%), X (48%) e TikTok (40%) come fonti di informazione, consigli e indicazioni sugli investimenti. Le donne, invece, sono più inclini a utilizzare forum specializzati/piattaforme finanziarie (38%). Nonostante ciò, le donne sono tre volte più propense a fidarsi dei consigli finanziari offerti sui social media (38% contro il 12% degli uomini).
  • In Italia l’accesso alla consulenza finanziaria professionale è più elevato (56%) rispetto alla media europea (45%) e fra gli Italiani questo vale in misura maggiore per le donne: quasi due terzi di loro (63%) ricorrono a servizi di consulenza professionale.
  • Nel prendere una decisione di investimento, tre investitori italiani su quattro (75%) sono stati influenzati dal supporto ricevuto dalla propria banca in filiale e di persona
  • La possibilità di anticipare la data di pensionamento è una delle principali motivazioni a investire più per gli uomini (26%) che per le donne (14%). Peraltro, gli investitori italiani (13%) sono meno ottimisti sulla capacità di riuscire a risparmiare quanto necessario per la pensione (rispetto al 23% degli investitori europei).
  • Gli investitori italiani esprimono una preferenza per l’interazione umana quando intraprendono alcune attività di investimento: sviluppare un piano finanziario a lungo termine (64%), prendere decisioni di investimento specifiche (64%), comprendere le scelte finanziarie in corso (59%), adeguare il portafoglio al contesto macroeconomico (59%) e migliorare le proprie conoscenze finanziarie (57%).

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Redazione

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