Secondo Invesco Asset Management, nel 2024 crescerà l’entusiasmo per le strategie di investimento attente al clima. In occasione dell’evento intitolato “Commodities: The final frontier of climate investing”, la società ha discusso le sfide e le opportunità per gli investitori di diversificare nelle materie prime affrontando le tematiche Esg e, più specificamente, quelle legate al clima.

PERCHÉ INVESTIRE NELLE MATERIE PRIME

Perché un investitore dovrebbe considerare di investire in commodity all’interno di un portafoglio? “Innanzitutto in un’ottica di diversificazione, in secondo luogo per proteggersi dall’inflazione, in terzo luogo come bene rifugio, soprattutto attraverso i metalli preziosi e, infine, come strumento per trarre vantaggio da eventuali squilibri tra domanda e offerta”, che influenzano il prezzo delle materie prime, è la risposta di Paul Syms, head of Emea fixed income Etf product management.

Le commodity hanno una bassa correlazione con le altre classi di attivo e un esempio chiaro, in tale direzione, è stata la loro sovraperformance nel 2022, quando vi fu l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e il conseguente rimbalzo dell’inflazione che ha portato a un inasprimento delle politiche monetarie.

MATERIE PRIME E TRANSIZIONE ENERGETICA

Inoltre, come ha ricordato nella stessa occasione Paul Jackson, global head of asset allocation research, sono uno strumento sottoutilizzato all’interno dei portafogli, di cui non si coglie appieno l’importanza ricoperta all’interno del processo di transizione verso un’economia a zero emissioni. Le ragioni di questa scarsa presenza nei portafogli sono diverse.

Innanzitutto, se si guarda al mercato degli Etf, solo il 6% investe nelle commodity e di questa percentuale, l’80% è rappresentato dall’oro. La scarsa affezione potrebbe essere spiegata, sempre secondo Jackson, da una mancanza di conoscenza della classe di attivo, della scarsa familiarità ad avere un’esposizione in tale ambito e del fatto che scegliere una singola materia prima rischia di generare eccessiva volatilità all’interno di un portafoglio.

In un anno in cui le tensioni geopolitiche sono elevate, con le attese di inflazione che non si sono ancora completamente spente, l’investimento in commodity potrebbe essere utilizzato come protezione del portafoglio e, ribadisce, come un modo per partecipare alla transizione energetica, vista l’elevata domanda di specifiche tipologie di metalli.

COME INVESTIRE

Durante l’outlook, Sam Whitehead, head of Emea Esg Etf product management ha poi dichiarato che l’approccio agli investimenti Esg sarà più strutturato e riguarderà tutte le asset class. E poiché, come ha ricordato Paul Syms, gli investitori hanno sottopesato le materie prime per molti anni e dato che sono fondamentali per facilitare la transizione verde, l’opportunità di investimento viene considerata sempre più interessante.

Le modalità con cui avere esposizione all’asset class sono differenti: nelle aziende produttrici e applicando una lente Esg oppure “si possono detenere fisicamente le materie prime per le quali sono state imposte restrizioni responsabili alla catena di approvvigionamento”, ha sottolineato Sam Whitehead che, nell’occasione, ha fatto riferimento all’ Invesco Bloomberg Commodity Carbon Tilted Ucits Etf, che “sovrappesa le materie prime con processi produttivi a minore intensità di carbonio e sottopesa quelle con un percorso più intenso verso i cancelli della fabbrica, offrendo un’esposizione diretta e liquida alle materie prime in modo conforme all’articolo 8 della Sfdr” .


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Pinuccia Parini

Dopo una lunga carriera in ambito finanziario sul lato, sia del sell side, sia del buy side, sono approdata a Fondi&Sicav