Intervista a  Elena Ferrarese, Head of Italian Equity di Amundi SGR

Quali opportunità individuate nel mercato azionario italiano nell’attuale scenario?

Il positivo andamento dei mercati in questa prima fase dell’anno riflette il miglior andamento economico rispetto alle aspettative di qualche mese fa unito a un netto calo dei prezzi delle materie prime energetiche che si sta lentamente traducendo in minori costi delle bollette.

Elena Ferrarese

Questo aiuterà le aziende non solo a contenere i costi ma anche a evitare ulteriori aumenti dei prezzi dei prodotti. Siamo all’inizio della pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2023: sarà molto importante per capire principalmente l’andamento della raccolta ordini.

La domanda sembra essere ancora piuttosto positiva anche se il trend è in rallentamento: non possiamo escludere debolezza nel corso dell’anno rendendo più difficile la previsione.

Per questa ragione crediamo sia opportuno avere un buon bilanciamento tra settori ciclici, in cui preferiamo quei nomi con buona visibilità a lungo termine e con contratti che coprono lunghi periodi di fatturato, compensato dalla componente più difensiva come le utilities, che beneficiano di prezzi dell’energia in discesa e degli investimenti per la transizione ecologica.

Un altro settore che pensiamo possa avere buone prospettive di crescita a medio termine è quello dei consumi discrezionali, in particolare il lusso, grazie alle riaperture in Cina e alla possibilità per i cinesi di tornare a viaggiare.

In Italia il PNRR, seppure con qualche ritardo, rimane il motore importante della crescita sui tre segmenti di spesa più importanti come la transizione ecologica, la digitalizzazione e gli investimenti infrastrutturali. L’impatto degli investimenti da PNRR sarà diluito negli anni e ci attendiamo che possa quindi sostenere i settori esposti.

Il peso dei titoli bancari è molto elevato all’interno dell’indice FTSE MIB. Dopo anni di sofferenza, gli utili delle banche italiane hanno archiviato il 2022 con una crescita record. Si tratta di un buon auspicio per la potenziale performance dell’indice nel medio termine?

L’andamento degli utili del settore bancario è molto sensibile all’andamento dei tassi di interesse. L’ultimo trimestre del 2022 ha dimostrato quanto sia correlato l’aumento dei profitti all’aumento dei tassi. Inoltre non dobbiamo dimenticare che dopo anni di fortissima riduzione dello stock di sofferenze il nostro sistema bancario è ora notevolmente più forte rispetto agli anni scorsi.

Negli ultimi anni le banche italiane hanno reso più efficienti le strutture rendendo più solido il patrimonio creando le basi per poter remunerare gli azionisti tramite dividendi e buy back. Il settore bancario è stato uno dei migliori settori fino verso la metà di marzo sovraperformando l’indice italiano in maniera sensibile. Purtroppo il fallimento di alcune banche di media dimensione in America ha fermato la performance.

Le valutazioni delle banche italiane, pur se non particolarmente elevate, hanno parzialmente scontato le previsioni di crescita degli utili. A breve non possiamo escludere volatilità dovuta sia alle già alte aspettative dei mercati sull’andamento degli utili sia a fattori di disturbo esterni. Il settore rimane interessante per i ritorni forniti da dividendi e buy back. Ma è altrettanto sensibile ai possibili peggioramenti dell’andamento macroeconomico.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.