Italia, l’inflazione ha spinto la crescita del Pil nominale. Il vantaggio rispetto alla Francia è il raggiungimento dell’avanzo primario nel 2024. Gianni Piazzoli, CIO di Vontobel Wealth Management Sim

Da quando è cambiato il governo, il PIL nominale è cresciuto: 3 anni fa l’allora governo Draghi pensava a un PIL nominale per il 2024 di 2086 €mld; in realtà il PIL del 2024 è salito a 2199 €mld, ovvero 103 €mld meglio delle proiezioni. Molto del miglioramento è dovuto all’inflazione dato che, in termini reali, il miglioramento è stato di “soli” 40 €mld ca rispetto alle proiezioni che si facevano nel 2022.
Di conseguenza le entrate tributarie italiane sono decisamente aumentate in questi anni, attestandosi nel 2024 a 654 €mld, quando 3 anni fa ci si aspettava un 2024 a 590 €mld. Il miglioramento non si è scaricato interamente in migliore deficit: le voci di spesa del bilancio pubblico sono infatti cresciute soprattutto per via del superbonus e dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, nonché per i maggiori interessi rispetto al 2022.
Tutto questo dovrebbe consentire all’Italia di uscire dalla Procedura di Deficit Eccessivo (PDE) nei prossimi mesi: diventa infatti rilevante il contenimento della spesa netta, dalla quale cioè si escludono gli interessi. Il grande vantaggio dell’Italia rispetto alla Francia è proprio di aver raggiunto nel 2024,l’avanzo primario (=deficit prima degli interessi) e poterlo espandere negli anni a venire.
Redazione
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