Ancora una giornata all’insegna delle banche centrali. Dopo la Federal Reserve
di ieri, oggi sono in calendario le riunioni della banca norvegese, di quella turca e
di quella britannica (tassi attese fermi allo 0,1%).

Tra i dati macro odierni, in Italia quelli sul commercio estero ed i prezzi import/export di gennaio. La bilancia commerciale sempre di gennaio in Area Euro, le nuove richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti e l’indice di fiducia Philly Fed.

Negli Stati Uniti stabile il costo del denaro al termine della riunione del Federal Open Market Committee di ieri sera. Il range 0-0,25% resta ormai da marzo 2020 il riferimento sui Fed fund. Per la crescita Usa, la Fed proietta +6,5% quest’anno e +3,3% il prossimo, valori da confrontare rispettivamente con 4,2% e 3,2% delle stime di dicembre.

Marcata revisione al rialzo anche per la previsione sull’inflazione 2021, corretta da +1,8% a +2,4%. Non fanno presagire un prossimo ritocco dei tassi né novità di politica monetaria i cosiddetti ‘dot’, le stime dei singoli banchieri centrali sul futuro andamento dei tassi, previsti fermi fino al 2023. Per Jerome Powell l’orientamento di politica monetaria resta molto accomodante “mentre la ripresa prende slancio“. Prematuro quindi un ‘tapering’ mediante una graduale riduzione degli acquisti di asset.

Improvvisa crisi diplomatica tra Stati Uniti e Russia, dopo l’accusa di
“assassino” pronunciata da Joe Biden in riferimento a Vladimir Putin, in
riferimento alle ingerenze di Mosca nella campagna elettorale Usa.

Mosca nega le accuse, richiama l’ambasciatore da Washington e sostiene che le parole di Biden siano solo un pretesto per nuove sanzioni. Atteso oggi dell’Agenzia europea del farmaco il parere sul vaccino AstraZeneca.

Tentenna il dollaro, in calo di circa mezzo punto percentuale dopo i toni ‘dovish’
scelti da Fed, che vede più rosa per l’economia Usa. Ma sembra non pensare ad
un rialzo dei tassi sino a fine 2023. Le parole di Powell hanno spinto ieri sera
l’euro/dollaro al massimo da una settimana. Il cambio euro/dollaro quota
stamane 1,1970, dollaro/yen a 108,97 ed euro/yen a 130,28.

Quinta seduta consecutiva con il segno meno per i derivati sul greggio,
penalizzati dal marcato accumulo delle scorte Usa oltre che dai timori sul futuro
della domanda. Il futures sul Brent che perde lo 0,50% a USD 67,60 il barile, al
Nymex il Wti Usa -0,75% a USD 64,10.

Stamane il Bund future giugno ha aperto in rialzo di 14 tick a 171,21, il Btp
future guadagna 18 bp a 148,90. Lo spread Btp/Bund riparte da 99 pts, con il
rendimento del nostro Btp decennale allo 0,71%.

Apertura positiva per le borse europee, con i principali indici EU in rialzo di
circa mezzo punto percentuale nella prime battute. A Piazza Affari in rialzo i
titoli bancari e del risparmio gestito. Bene anche Poste, Stm, Buzzi Unicem, Eni,
Generali, Pirelli, Stellantis, Telecom e Unipol. In calo le utilities minori, Diasorin
e Campari.

Borse asiatiche positive stamane, con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che
ha chiuso in rialzo dell’1,01%, beneficiando del sentiment risk-on attivato dalla
Federal Reserve, che è riuscita a rasserenare gli investitori, preoccupati di una
stretta monetaria più vicina a causa di un eventuale balzo dell’inflazione.

Pur avendo alzato le stime sul Pil e sull’inflazione Usa, la Fed ha pubblicato un dot
plot da cui emerge come un rialzo dei tassi Usa sia ancora lontano. Bene anche
Hong Kong +1,24%, Shanghai +0,51%, Seoul incassa un rialzo dello 0,61%,
Sidney unica borsa negativa con -0,73%.

Wall Street ha chiuso positiva ieri grazie alla Fed, con Dow Jones (+0,58%) e
S&P 500 (+0,29%) che hanno testato nuovi record, mentre il Nasdaq azzera le
perdite di giornata e termina a +0,40%.

Le rassicurazioni di Powell hanno portato i tassi sui Treasuries a 10 anni a ritracciare dai massimi testati durante la sessione, quando erano volati fino all’1,689%. Sul fronte societario, recuperano nel finale le big-tech che chiudono miste: Apple -0,65%, Alphabet -0,08%, Facebook +1,69%, Netflix +0,08%, Tesla + 3,68%.

Bene i titoli ciclici come Boeing +3,28%, Carnival e Norwegian Cruise Line. In rialzo anche McDonald’s.


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Redazione

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