Intervista a Nicolò Ravina, Equity Portfolio Manager di Arca Fondi SGR

 

Quali opportunità sono individuate nel mercato azionario italiano nell’attuale scenario?

Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo assistito a un significativo cambiamento dello scenario macroeconomico, soprattutto per quanto riguarda i tassi di interesse, segnando la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova. Siamo passati da tassi di interesse a zero e politiche monetarie largamente espansive, a uno scenario di inflazione e politiche restrittive.

Nicolò Ravina

A seguito di questo cambiamento, abbiamo assistito a un notevole riprezzamento di tutte le attività finanziarie, con ricadute positive sul settore finanziario. In particolare su quello bancario grazie ai livelli elevati dei tassi di interesse.

Questi cambiamenti hanno largamente favorito il segmento delle large cap italiane (particolarmente concentrato sul settore finanziario) e svantaggiato i titoli small capgrowth, colpiti da una forte svalutazione guidata dall’aumento dei tassi di interesse.

Partendo da questo scenario possiamo fare le seguenti considerazioni: i) il cambio di paradigma che ha segnato le performance degli ultimi due anni è appena avvenuto. E nel prossimo futuro difficilmente si prevedono scenari di cambiamento dei tassi altrettanto significativi; ii) nel medio lungo termine, i fondamentali determinano la direzione dei prezzi. Questo ci porta a individuare le migliori opportunità all’interno dell’universo small cap italiano, per ora largamente ignorato dai rialzi visti sul listino principale. Le basi delle performance positive si costruiscono appunto su prospettive di crescita significative e valutazioni contenute, andando a cercare società fuori dal focus attuale del mercato.

Il peso dei titoli bancari è molto elevato all’interno dell’indice FTSE Dopo anni di sofferenza, gli utili delle banche italiane hanno archiviato il 2022 con una crescita record. Si tratta di un buon auspicio per la potenziale performance dell’indice nel medio termine?

È chiaro ormai che lo scenario dei tassi si è ribaltato e il contesto di fondo è diventato positivo per il settore. A livello valutativo, il rialzo dei tassi è stato prezzato positivamente nell’ultimo anno e mezzo.

Resta da vedere se ci sarà una rivalutazione del settore ancora più alta rispetto alle medie storiche, in conseguenza di uno strutturale rialzo di redditività atteso, che si sta già realizzando in questo nuovo contesto.

I più cauti potrebbero essere preoccupati da eventuali accantonamenti sul rallentamento previsto per quest’anno. In ogni caso, sembra di vedere un settore finalmente in salute dopo un’era di azzeramenti dei capitali degli azionisti, a seguito di continui cicli di ricapitalizzazioni e svalutazioni.

Per quanto riguarda il futuro, è difficile fare previsioni di medio/lungo termine sul settore bancario. Le dinamiche di questo settore, in Italia e non solo, sono state significativamente impattate da “shock” difficilmente prevedibili di natura politica, macroeconomica, regolamentare, ecc.

L’unica continuità che c’è stata nell’ultimo decennio riguarda il contesto di bassi tassi di interesse che ne ha inevitabilmente compromesso i fondamentali. Almeno su quest’ultimo punto la situazione sembrerebbe essersi capovolta.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.