I commenti di Aberdeen, Pimco, MFS Im, La Francaise e Mirabaud in vista dell’importante riunione della Bce fissata per giovedì 10 dicembre

 

Paul Diggle, senior economist, Aberdeen Standard Investments, in attesa del meeting BCE di domani:

«La BCE ha segnalato che è in arrivo un pacchetto di misure di allentamento, quindi ora è il momento di adeguare il proprio bilancio alle dichiarazioni. Pensiamo che Christine Lagarde annuncerà un aumento di 500 miliardi di euro e una proroga di sei mesi del suo programma PEPP e offrirà più prestiti agevolati alle banche attraverso ulteriori tranche del suo strumento PELTRO. Riteniamo inoltre che nell’incontro la BCE aggiornerà anche le proprie previsioni, ma pensiamo che sarà molto cauta nel modo in cui incorporerà le recenti notizie sui vaccini, concentrandosi invece sulla lunga strada verso la ripresa e sul contesto di bassa inflazione che si prospetta».

PIMCO credito

Konstantin Veit, senior portfolio manager Euro Rates Desk di Pimco.

Il Consiglio direttivo della BCE si riunisce domani e PIMCO si attende che la BCE aumenti ed estenda il programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP).  Appaiono ragionevoli ulteriori 600 miliardi di euro di acquisti, portando il PEPP vicino a 2 trilioni di euro e al 17% del PIL dell’area euro e prolungando gli acquisti di sei mesi fino alla fine del 2021. Konstantin Veit si attende inoltre ulteriori operazioni TLTRO oltre marzo 2021 e l’estensione del periodo di tasso di interesse preferenziale -1% nell’ambito del programma TLTRO-III da giugno a dicembre 2021, in linea con l’aspettativa di un’estensione del PEPP sullo stesso orizzonte. Per facilitare l’erogazione di credito attraverso il settore finanziario PIMCO si aspetta che la BCE estenda le misure temporanee di allentamento delle garanzie e il regime di aggiudicazione piena a tasso fisso. Veit prevede inoltre un’ampia possibilità di ulteriori operazioni di rifinanziamento a più lungo termine per l’emergenza pandemica (PELTRO) e un aumento del moltiplicatore del tiering. PIMCO non si attende, infine, un taglio dei tassi sui depositi.

 

Annalisa Piazza, Fixed-Income Research Analyst di MFS IM.

La BCE ha chiaramente due obiettivi in mente al momento, oltre a quello relativo all’inflazione a lungo termine: mantenere le attuali condizioni di finanziamenti agevolati ed evitare l’inasprimento delle condizioni di credito. In tale ottica, si prevede che annuncerà una “ricalibrazione” delle misure di politica monetaria in corso.

 
Prevediamo un’espansione del programma PEPP in corso di 300-400 miliardi di euro e una proroga fino alla fine del 2021. Sul fronte delle condizioni di credito, le generose TLTRO saranno ulteriormente estese e potrebbero essere aggiunte alcune correzioni per incentivare ulteriormente i prestiti del settore bancario. Dal punto di vista della comunicazione, sarà confermata l’attuale posizione colomba. Ci aspettiamo che il Presidente della BCE Lagarde sottolinei la necessità di mantenere l’attuale “flessibilità” nell’uso degli strumenti di intervento come il modo più efficiente per raggiungere i propri obiettivi.
Questo sarà probabilmente sufficiente ad evitare che si crei una pressione sui finanziamenti. I rappresentanti della BCE sembrano essere più o meno allineati sul fatto che un QE ulteriore sia uno degli strumenti migliori di cui la BCE dispone per sostenere una graduale passaggio dalla pandemia a una fase di ripresa. Le banche dovranno inevitabilmente affrontare un numero crescente di NPL nei prossimi mesi e la BCE deve assicurarsi che il canale del credito rimanga funzionante. L’Eurozona non può semplicemente affrontare un’altra crisi del credito.
Se la BCE dovesse effettuare la sua ricalibrazione senza alcuna significativa sorpresa al ribasso (cioè un PEPP aggiuntivo inferiore a 200 miliardi di euro), ci aspettiamo che i rendimenti dell’UEM abbiano poco margine di variazione rispetto ai livelli attuali. Crediamo che ora il prezzo sia molto più alto.
Accomodanti condizioni di finanziamento sono il presupposto per una strada meno accidentata nella fase di recupero. Se l’inflazione dovesse salire più rapidamente del previsto, la BCE potrebbe iniziare a lasciare che la parte lunga della curva diventi un po’ più ripida rispetto al livello attuale. A margine, il 2021 sarà un anno di grande disponibilità lorda e – senza l'”intervento” della BCE – i rendimenti dovrebbero essere un po’ più alti – anche se ancora negativi fino ad almeno 10 anni (che Lagarde stessa ha definito una condizione “favorevole”).

credito la francaise AM sul segmento high yield

 

A cura di François Rimeu, senior strategist, La Française AM

Ecco le nostre aspettative sul meeting della BCE di giovedì 10 dicembre:

  • Ci aspettiamo che la portata del PEPP (Pandemic emergency purchase programme) possa essere aumentata di circa €500 mld e l’orizzonte temporale esteso dalla metà del 2021 alla fine dell’anno. Anche l’orizzonte di reinvestimento potrebbe venire differito oltre l’attuale data di dicembre 2022;
  • Non ci aspettiamo alcuna fusione fra il PEPP e l’APP (Asset Purchase Programme). Inoltre non ci aspettiamo che l’orizzonte temporale dell’APP venga rinnovato;
  • Ci aspettiamo un TLTRO (Targeted longer-term refinancing operations) con condizioni attraenti: scadenze a lungo termine (almeno tre anni), tassi bassi (-1%), cambio del tiering multiplier a 8x-9x (rispetto al 6x) e forse alcuni cambi sulle agevolazioni sui prestiti e sui benchmark del credito.

o       Sia per il PEPP che per il TLTRO ci attendiamo che il focus si concentri sulla duration più che sull’intensità degli acquisti di asset.

La BCE aggiornerà inoltre le proprie previsioni macroeconomiche:

o       Potremmo assistere a un miglioramento della crescita nel 2020 a seguito di una significativa serie di sorprese al rialzo nel III trimestre ma l’outlook per la prima parte del 2021 si è indebolito alla luce delle misure adottate in autunno per contenere il contagio;

o       Potremmo vedere una riduzione delle stime sull’inflazione a seguito del rialzo dell’euro;

o       Bisogna ricordare che per la prima volta avremo anche le proiezioni per il 2023. Ci attendiamo che l’inflazione prevista per il 2023 sarà, ancora una volta, inferiore all’obiettivo (circa l’1,4% di inflazione core)

  • Ci aspettiamo un commento sulla forza dell’euro, ma non c’è nulla che la BCE possa fare;
  • Ci aspettiamo che il tono complessivo sia nettamente dovish, per mantenere favorevoli le condizioni finanziarie.

Gli annunci su PEPP e TLTRO sono ampiamente attesi dal mercato e così è difficile che vi siano sorprese sul versante dovish. Potremmo infine vedere tassi marginalmente più alti.

Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud Asset Management

A nostro avviso la BCE annuncerà un aumento significativo del PEPP, iI programma di acquisto di asset, di almeno 400 miliardi di euro e offrirà alle banche nuovi programmi di supporto al credito a basso costo. È improbabile che il tasso negativo sui depositi venga modificato, mentre le nuove proiezioni interne includeranno probabilmente una significativa revisione al ribasso dell’attività economica attuale, in quanto i sondaggi di novembre indicano che nel quarto trimestre l’economia si sta nuovamente contraendo. Una grande sfida riguarderà la comunicazione. In primo luogo, saranno fatte delle osservazioni precise sulla forza dell’euro, che penalizza ulteriormente i prezzi delle merci importate e di conseguenza l’inflazione? Un secondo punto riguarda il fatto che lo stimolo monetario è più efficace in una situazione di crisi acuta, ma meno nel rilanciare l’attività – ed eventualmente l’inflazione – quando è già estremamente accomodante. Sarà quindi importante il modo in cui la BCE comunicherà la strategia con cui intende procedere per aumentare gradualmente l’inflazione, anche se mancherà il target di “vicino ma inferiore al 2%” in un orizzonte di lungo periodo.


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