Quanto è importante ampliare l’educazione finanziaria dei clienti? Risponde Marco Bernardi, vice-direttore generale di Banca Generali

Quale ruolo ha il consulente finanziario nel trasmettere cultura finanziaria? Il contatto con l’investitore è anche finalizzato a questo scopo?

«Il consulente finanziario gioca e giocherà sempre più un ruolo fondamentale nel trasmettere cultura finanziaria a investitori e risparmiatori. Il suo lavoro quotidiano di confronto con i clienti e di trasmissione della cultura finanziaria è la base per un rapporto di fiducia che deve legare banker e cliente.  Certo, il consulente non può essere l’unico attore a svolgere questo ruolo, tuttavia trasmettendo il suo patrimonio di conoscenza sulle tematiche finanziarie, ma anche assicurative e previdenziali, contribuisce a fare crescere il livello di cultura finanziaria e a rafforzare il rapporto di fiducia con le famiglie clienti, generando valore per loro e per tutta la collettività».

Si è sempre detto che la cultura finanziaria in Italia è molto modesta. È ancora vero? Ci sono stati cambiamenti in positivo negli ultimi 10 anni o per i consulenti è sempre molto difficile fare passare i concetti finanziari base?

«Nel complesso è ancora vero. Le classifiche internazionali ci collocano come fanalino di coda tra i paesi Ocse nella comprensione degli strumenti e delle dinamiche economico-finanziarie. Purtroppo, secondo i dati del Rapporto Edufin 2023 commissionato dal Ministero della pubblica istruzione, le conoscenze finanziarie, così come quelle assicurative e previdenziali, continuano a essere basse nella popolazione (meno della metà dei decisori economici delle famiglie italiane conosce tre concetti di base di finanza) e ancora di più tra i gruppi vulnerabili, quali i giovani, le donne, le famiglie con basso livello di reddito e istruzione e i residenti al Sud e nelle isole. Guardando ai cambiamenti in positivo, dalla stessa ricerca emerge che la domanda di educazione finanziaria continua a crescere, con ormai quasi la totalità degli intervistati (il 91%) che vuole la materia insegnata nelle scuole».