La costruzione di portafogli rispettosi dei criteri Esg implica una serie di valutazioni nell’alveo della sostenibilità. Main Street Partners

MainStreet Partners è un gruppo basato a Londra, ma fondato e gestito da italiani, la cui maggioranza è stata acquisita da AllFunds Bank. L’azienda è specializzata in ricerca e analisi dei dati nell’ambito Esg, settore nel quale vanta un database di migliaia di nomi e un expertise più che decennale. La società censisce le azioni e le emissioni di green e social bond di 8.560 gruppi. In ambito obbligazionario, peraltro, MainStreet porta avanti questo lavoro dal 2010, quando l’intera capitalizzazione delle obbligazioni green si collocava intorno a 5 miliardi di dollari, in gran parte in capo alla World Bank.

Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, in particolare dopo l’approvazione del regolamento europeo Sfdr. Il problema è che riuscire a lanciare prodotti di investimento, sia fondi, sia gestioni patrimoniali, che siano compliant con gli articoli 8 e 9 della nuova legislazione comunitaria è diventato un compito estremamente oneroso. In particolar modo, le Sgr e le reti di piccola e media dimensione verosimilmente non hanno le capacità finanziarie e l’expertise interno per costruire internamente la struttura necessaria ad analisi così complesse.

Per questa ragione AllFunds Bank e MainStreet Partners hanno lanciato un nuovo tool, frutto della loro collaborazione, che è stato denominato Sustainability Navigator. Come dichiarato congiuntamente dalle due aziende, esso permette di «semplificare la costruzione e il controllo di portafogli d’investimento sostenibili ed Esg e per dare informazioni e insight agli asset manager e wealth manager, in linea con il quadro normativo Sfdr».

In particolare, sono a disposizione due strumenti principali. Da una parte il cosiddetto Check, grazie al quale è possibile caricare i propri portafogli già esistenti allo scopo di ottenere una serie di valutazioni nell’alveo della sostenibilità. Tra le informazioni principali si trovano la percentuale di investimenti sostenibili, i rating Esg, l’analisi delle controversie e l’allineamento alla tassonomia. Il secondo strumento, chiamato Build, permette di applicare vari filtri, inclusi i fattori legati alle controversie, gli indicatori di Adverse Impact (Pai) e l’allineamento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite. Grazie a essi è possibile costruire da zero portafogli che siano rispettosi dei requisiti degli articoli 8 e 9, oltre che delle esigenze specifiche del gestore.

 


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Redazione

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