Forti perdite sui mercati in scia al timore che il coronavirus abbia portato in dote anche una improvvisa recessione. Il weekly a cura di Cassa Lombarda

Macro review

Settimana scorsa le principali banche centrali si sono affrettate ad intervenire per cercare di portare fiducia tra gli investitori. In Eurozona la Bce ha però deluso le aspettative non abbassando ulteriormente il tasso sui depositi, già negativo allo 0,50%, in contrasto con quanto fatto dalla Fed, Bank of England e Bank of Canada nei giorni precedenti. Non è stata accolta meglio la decisione di aumentare di €120 miliardi entro fine anno la dotazione del QE che procederà al ritmo di €20 miliardi al mese ma che potrà all’occorrenza utilizzare questa dote aggiuntiva per attenuare eventuali momenti di forte tensione dei mercati. Nemmeno le misure aggiuntive, come condizioni più favorevoli sul nuovo round di TLtro che partirà questa settimana sono riuscite a calmare i mercati che nell’insieme del pacchetto hanno visto una Bce che forse è vicina al pieno utilizzo della sua cassetta degli attrezzi. Domenica in serata, a soli 3 giorni dal meeting programmato che è stato quindi cancellato, la Fed ha dispiegato ulteriori misure tagliando i tassi di riferimento di un punto percentuale portandoli nel range 0% – 0,25% e lanciando un nuovo Quantitative Easing da $700 miliardi. L’istituto centrale americano permetterà inoltre alle banche di rifinanziarsi attraverso le operazioni di prestito a discount per un periodo fino a 90 giorni, ed ha ridotto le riserve minime richieste a zero percento. Contestualmente la Fed con le altre principali banche centrali (BoJ, BoC, Bce, BoE, RBA e BNS) hanno annunciato un’azione coordinata per migliorare l’offerta di liquidità attraverso gli accordi permanenti sulla linea di swap in dollari Usa. Si sono attivate anche altre banche centrali con tagli dei tassi, come nel Regno Unito o in Norvegia, o con misure di sostegno all’economia come in Australia o Giappone.

Obbligazioni

In settimana balzo all’insù per il rendimento del Btp decennale all’ 1,8%, dopo le parole del Governatore Bce, Christine Lagarde, che durante la conferenza stampa successiva alle decisioni di politica monetaria ha affermato che non è tra i compiti della Bce quello di “chiudere gli spread” tra i paesi di Eurozona. A seguito di quelle parole intraday il rendimento del Btp decennale ha sfiorato il 2%, dall’1,18% di apertura della seduta, in quello che è stato il movimento più estremo di sempre sui titoli di stato italiani, che come sappiamo negli anni passati ne hanno già vissute di situazioni complicate.

Azioni

Settimana scorsa i listini azionari europei hanno archiviato la peggior settimana dalla grande crisi finanziaria del 2008 in scia al timore che il coronavirus abbia portato in dote anche una improvvisa recessione. Tutti gli indici azionari hanno registrato una perdita superiore al 20% dai recenti massimi, entrando quindi in territorio orso, ed interrompendo così il più lungo mercato toro della storia che si è protratto per oltre 11 anni. Ulteriore tensione è stata introdotta dalla decisione degli Stati Uniti di introdurre restrizioni ai voli in arrivo dall’Europa. Il settore delle compagnie aeree è stato pesantemente colpito dalle vendite con la maggior parte dei vettori che hanno rivisto la propria operatività.

Valute e materie prime

Il petrolio ha concluso la sua settimana più drammatica con il più grande calo dal 2008, perdendo un quarto del suo valore, poiché i principali produttori si preparano ad inondare il mercato di approvvigionamenti nel mentre il coronavirus schiaccia la domanda. Stando all’Agenzia internazionale dell’energia (EIA), quest’anno la domanda globale di petrolio dovrebbe diminuire per la prima volta dal 2009. Nel frattempo, è entrato nel vivo lo scontro per conquistare quote di mercato tra Russia e Arabia Saudita con quest’ultima che ha dichiarato che aumenterà la produzione di un milione di barili al giorno arrivando a 13 milioni giornalieri. Settimana scorsa non si è salvato dai crolli neppure il bene rifugio per eccellenza, l’oro, che ha perso oltre l’8%, peggior settimana da settembre 2011, penalizzato dai crolli dei mercati azionari che hanno fatto scattare le “margin call” ossia la necessità per gli investitori di coprire i margini iniziali di operatività e ricostituire le garanzie.

Outlook

La settimana sulle borse mondiali si è aperta con un lunedì nero, con l’Europa che sta amplificando i recenti cali e con gli indici a Wall Street in caduta libera in apertura di contrattazioni con il Dow Jones che ha registrato il peggior calo intraday dal 1987. Da valutare il responso dei Governi del G7 alla minaccia di rallentamento globale. Molte investment bank globali si sono affrettate a rivedere, al ribasso, le loro stime sui mercati azionari anche se attualmente viene visto un recupero veloce delle recenti perdite qualora il virus verrà contenuto entro l’estate. Nel frattempo alcuni settori, come quello del trasporto aereo, sta andando in sofferenza con la maggior parte delle compagnie aeree che ha messo a terra gran parte della flotta. La stagione delle trimestrali sta ormai volgendo al termine, con molte società che insieme alla presentazione dei conti trimestrali stanno modificando, o cancellando, la guidance 2020. Attesi i numeri di Prada, FedEx, Enel, VW, BMW e Lufthansa.


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