Ci sono sempre più prove del fatto che la politica monetaria stia avendo un impatto sull’economia reale. Felipe Villarroel, Portfolio Manager di Twenty Four (Vontobel Boutique)

 

Martedì scorso la Banca centrale europea ha pubblicato l’indagine di aprile sulle aspettative dei consumatori. Si tratta di un’indagine relativamente nuova che la BCE pubblica dal 2020 e che copre una gamma relativamente ampia di argomenti nelle sei maggiori economie dell’eurozona (Germania, Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Belgio).

Dato che l’inflazione è attualmente l’argomento più importante, la maggior parte degli analisti si è concentrata su questa sezione della pubblicazione. Ma vale la pena notare che l’indagine contiene anche informazioni sulle aspettative dei consumatori riguardo al mercato del lavoro, alla crescita e al reddito, tra gli altri.

La categoria “Aspettative di inflazione a 12 mesi” è scesa bruscamente dal 6,3% di marzo al 5,3% di aprile, uno dei maggiori movimenti al ribasso nella breve storia del sondaggio. Anche le aspettative di inflazione a tre anni sono scese dal 4,3% al 3,8% in aprile. Sebbene i dati di marzo siano aumentati rispetto a quelli di febbraio, il calo di aprile ha più che compensato l’aumento di marzo, lasciando così entrambe le previsioni di inflazione a livelli che non si vedevano da prima dell’invasione della Russia in Ucraina.

Da un lato, la BCE sarà lieta di vedere che le aspettative si normalizzano in linea con il calo del dato sull’inflazione complessiva (al 6,1% è al di sotto del picco dell’ottobre 2022 al 10,6%). Ma dall’altro lato, le aspettative rimangono ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della BCE, evidenziando che la battaglia sull’inflazione è ancora in corso.

Per quanto riguarda i mercati del lavoro, il tasso di disoccupazione atteso tra 12 mesi è diminuito e la probabilità attesa di perdere il lavoro nei prossimi tre mesi continua a scendere. Pertanto, i consumatori si aspettano che il mercato del lavoro rimanga rigido. Ciò si riflette anche nelle aspettative di reddito futuro, con poco più del 40% delle risposte che indicano una cifra più alta in futuro. Mentre, forse sorprendentemente, circa il 17% prevede un calo del proprio reddito netto nei prossimi 12 mesi.

L’aspettativa totale di crescita del reddito netto per i prossimi 12 mesi è di poco superiore all’1%. Il che non sembra particolarmente elevato. Le aspettative di crescita economica sono costantemente migliorate rispetto allo scorso ottobre, quando quasi il 50% degli intervistati prevedeva una contrazione dell’economia nei prossimi 12 mesi, mentre solo il 20% pensava che l’economia sarebbe cresciuta. Nel sondaggio di aprile, i pessimisti sono scesi dal 50% al 30%, mentre gli ottimisti sono aumentati dal 20% al 30%.

Anche coloro che non prevedono alcuna crescita sono passati dal 30% al 40%. Infine, per quanto riguarda i tassi ipotecari e l’accesso al credito, l’aspettativa prevalente è che i tassi ipotecari aumenteranno in futuro. Mentre una maggioranza crescente ritiene che ottenere credito in futuro sarà più difficile di oggi.

In conclusione, se da un lato la BCE è indubbiamente preoccupata per il fatto che le aspettative di inflazione rimangono ben al di sopra del suo obiettivo, dall’altro riteniamo che vi siano sempre più prove del fatto che la politica monetaria stia avendo un impatto sull’economia reale.

Allo stesso tempo, il venir meno dei timori per la crisi energetica si è tradotto in un miglioramento delle prospettive economiche (da livelli notevolmente ribassisti). Si prevede un inasprimento degli standard di prestito e l’inflazione dovrebbe continuare a scendere lentamente ma inesorabilmente dai livelli attuali.

Tendiamo a pensare che questi dati siano coerenti con un atterraggio morbido in cui la crescita è ben al di sotto del trend, ma non estremamente negativa. Le aspettative dei consumatori sono importanti in quanto rappresentano un fattore chiave del sentiment, che a sua volta è un fattore chiave del momentum del mercato. Considerando lo stato dei rendimenti del reddito fisso, riteniamo che ciò indichi un contesto decente in cui il principale contributo al rendimento totale sarà il “taglio delle cedole”.


Unknown's avatar
Redazione

La redazione di Fondi & Sicav è un team di esperti e appassionati di finanza, specializzati nell’analisi e nell’approfondimento di fondi comuni, SICAV e strumenti di investimento. Con un approccio chiaro e aggiornato, forniscono contenuti di qualità per guidare i lettori nelle scelte finanziarie più consapevoli.