A colloquio con Jon Maier, CIO di Global X

Dopo aver sovraperformato per 12 degli ultimi 13 anni, cosa vi aspettate dall’equity Usa per i prossimi anni?

Dopo un decennio di liquidità quasi gratuita, stiamo entrando in un periodo in cui il costo del capitale rimarrà probabilmente elevato per un lungo periodo di tempo. Riteniamo che la traiettoria di rialzo dei tassi della Federal Reserve sia prossima alla fine, come altre banche centrali nel mondo.
Tuttavia, ci aspettiamo che i tassi rimangano elevati nel 2024. Prevediamo che nel prossimo ciclo il terminal floor sarà più alto rispetto al decennio precedente. Dal punto di vista delle imprese, l’aumento del costo del capitale e le aspettative di crescita economica più deboli sottolineano la necessità di efficienza. Ciò ha implicazioni economiche, dalla definizione delle priorità tra le unità aziendali alla razionalizzazione dei processi.
Se questi fossero gli unici fattori, ci aspetteremmo un calo più marcato della crescita economica americana. Tuttavia, salvo shock esogeni inattesi, riteniamo che negli USA un soft landing sia l’esito più probabile.
Riteniamo che gli investitori debbano aspettarsi che i mercati possano rimanere laterali per il resto dell’anno. Ma è essenziale mantenere l’esposizione al mercato e assicurarsi la diversificazione nel corso del ciclo. Gli attuali cambiamenti strutturali incoraggiano le aziende a investire in modo costante durante il ciclo per rafforzare la loro competitività in un ambiente in rapida evoluzione, come dimostra il robusto ciclo del capex.
La nostra ipotesi di base è quella di un mercato laterale, ma fare market timing è sempre complesso. Anche se l’economia è in fase di decelerazione, il mercato si sta già concentrando sui futuri fattori di crescita. Perdere solo alcuni dei giorni migliori può avere un impatto significativo sui rendimenti rispetto al mercato complessivo. Ma, come ha detto Ray Dalio, è meglio diversificare, “perché ciò che ignoro è molto più di ciò che so.”
Alcuni studi ipotizzano che la graduale diffusione dei progressi tecnologici guidati dall’IA dovrebbe dare una spinta alla produttività degli Stati Uniti. L’intelligenza artificiale riporterà il dominio del mercato azionario Usa?
Tra qualche anno il nostro mondo sarà molto diverso e la “disruption” si verificherà a un ritmo vertiginoso. Per questo motivo gli investitori cercano società che sfruttano le nuove tecnologie per aumentare l’efficienza e in quelle che svolgono un ruolo chiave nel catalizzare questi sviluppi. Ci troviamo in un’epoca di costante evoluzione, in cui il cambiamento alimenta nuovo cambiamento. In questo contesto, le aziende che sfruttano abilmente queste tecnologie sono quelle da tenere d’occhio.
Dopo più di un decennio di rallentamento, le imprese stanno aumentando la spesa per incrementare la produttività. Nonostante le sfide poste dal deterioramento delle condizioni di credito e dalla contrazione dei profitti, la spesa per investimenti è stata sostenuta. Il che a sua volta ha dato impulso all’economia statunitense. Questa tendenza è esemplificata dal fatto che la spesa per costruzioni nel settore manifatturiero, corretta per l’inflazione, è passata da 90 miliardi di dollari nel giugno 2022 a 189 miliardi di dollari un anno dopo, grazie a iniziative come il CHIPS Act e l’Inflation Reduction Act.
L’ascesa dell’Intelligenza Artificiale (IA), che è in gran parte una storia americana, sottolinea ulteriormente la necessità per le aziende di indirizzare i propri investimenti verso il miglioramento della produttività. Questa importante tendenza sta ridefinendo l’efficienza in tutti i settori lavorativi. L’integrazione della tecnologia AI ha il potere di modificare il panorama competitivo in vari settori, dai giganti della tecnologia alle fabbriche. In particolare, la rivoluzione dell’IA trova le sue radici e le sue scoperte principalmente nelle aziende statunitensi.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

