Intervista a Riccardo Baldissera, portfolio manager KIS US Millenials ESG

kairos su piazza affari

A dispetto delle tensioni politiche interne al Paese e degli effetti nefasti imputabili alla diffusione del Covid-19, il sentiment rialzista sui titoli tecnologici Usa continua a essere spumeggiante. Cosa vi aspettate per il 2021?

Riccardo Baldissera

In generale per il 2021 ci aspettiamo di assistere a un ulteriore rialzo dei mercati azionari. Sulla spinta dei continui supporti monetari e fiscali da una parte, e al graduale ritorno alla normalità dall’altro.

Al lordo di potenziali fattori di rischio, come possono essere eventuali ritardi o problemi nelle campagne vaccinali, oltre a shock esogeni imprevedibili.

In questo scenario, il consensus vede una ripresa, in prima battuta, dei settori più ciclici a discapito di un possibile calo del settore tecnologico.

Noi non siamo di questo avviso, pensiamo infatti che in questo scenario i titoli tecnologici continueranno a registrare performance positive, che saranno meno brillanti solo in termini relativi.

Data l’elevata crescita degli utili, che continuerà anche nel 2021, un calo dei corsi azionari per il settore tecnologico è spiegabile solo con una forte contrazione dei multipli, scenario che riteniamo verosimilmente improbabile nel 2021. Visto che necessita di un importante rialzo dei tassi o di un peggioramento delle condizioni finanziarie.

Per riassumere, nonostante l’atteso rimbalzo dei settori più ciclici siamo convinti che nel 2021 i titoli tecnologici continueranno a posizionarsi in territorio positivo, perché nel medio-lungo termine la tecnologia si confermerà centrale nel trainare la crescita economica in un mondo che va sempre più verso il digitale.

La capitalizzazione dei titoli tecnologici Usa ha superato quella dell’intero mercato azionario europeo. La capitalizzazione della sola Apple vale quanto il Pil italiano. È tutto oro quel che luccica?

A mio avviso, è innanzitutto importante chiarire che esiste una differenza netta tra aziende “care” e aziende “sopravvalutate”. E nel caso delle aziende tecnologiche nello specifico il loro prezzo non è caratterizzato da una sopravvalutazione da parte del mercato, ma rispecchia il loro valore intrinseco.

Premesso che un grande rischio per le grandi società tecnologiche esiste, ed è quello regolatorio, queste si sono convertite a piattaforme globali andando oggi a operare in tutti i business che domineranno il nostro futuro quali: e-payment, cloud, e-commerce, entertainment.

Se teniamo conto della grandezza di queste aziende, che continuano a crescere facendo leva sul cosiddetto “network effect”, della dimensione dei loro ricavi, nonché del loro peso anche a livello politico (Amazon ha circa 1,2 milioni di dipendenti nel mondo), ci rendiamo conto rapidamente che la loro valutazione non è da considerarsi “gonfiata”, se pur sostenuta da multipli di mercato indubbiamente alti.

Ma al contrario il mercato sta dando valore alla potenzialità di crescita di queste aziende che tra qualche anno, sfruttando il loro network, saranno in grado di coprire tutta l’offerta di servizi digitali a 360°.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.