Il team di Payden&Rygel si sofferma brevemente sulla diffusione dei Labubu e sul balzo della capitalizzazione di mercato di una semisconosciuta azienda cinese. Siamo dinanzi a una nuova bolla?
Alla vigilia della lunga serie di appuntamenti macroeconomici in calendario per questa settimana — con la riunione della Federal Reserve e le letture mensili di crescita, inflazione e mercato del lavoro negli Stati Uniti — abbiamo voluto soffermarci su una dinamica di mercato meno evidente: il fenomeno Labubu.
Cosa sono i Labubu?
Per chi non li conoscesse, i Labubu sono pupazzi portachiavi che hanno rapidamente conquistato il favore di un pubblico adulto appassionato di prodotti originariamente pensati per i più piccoli (i cosiddetti “kidult”), oltre che dei consumatori più attenti alle ultime tendenze. A beneficiare di questo entusiasmo è stata soprattutto Pop Mart, azienda cinese produttrice e distributrice dei Labubu, che ha registrato un incremento di valore delle proprie azioni pari al 1.221% negli ultimi 18 mesi, arrivando a superare in capitalizzazione due storici player dell’industria americana del giocattolo, Mattel e Hasbro, noti per marchi iconici come Barbie, Hot Wheels e Play-Doh.
Pop Mart, la crescita della capitalizzazione è sostenibile?
Resta ora da chiedersi: cosa distingue realmente Pop Mart da questi brand affermati, al di là dell’attuale entusiasmo del mercato? Ci troviamo di fronte a una svolta epocale del settore, o si tratta piuttosto di una nuova “bolla generazionale”, sull’esempio dei Beanie Babies? La risposta, come sempre, spetta agli investitori.
Redazione
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