Il reddito passivo può portare libertà e sicurezza in tempi di incertezza. In un anno pieno di variabili impazzite come il 2020, potrebbe essere il momento ideale per provare a integrare i propri portafoglio investimenti o fondi pensione con dei flussi in entrata alternativi e continui.
Gli ultimi report e previsioni delle società di consulenza e di ricerca internazionali mostrano un andamento positivo per alcune forme di reddito passivo. Da un rapporto di ETFGI sugli ETF e sugli ETP è emerso un record per i flussi in entrata nel novembre del 2019 (3,39 miliardi di dollari).
Uno studio sull’andamento degli affari nell’e-commerce dice che le vendite globali nel settore raggiungeranno quota 4.800 miliardi di dollari entro il 2021. Anche il real estate, in particolare l’affitto di case e appartamenti, ha mostrato un incremento dei livelli di offerta e domanda negli ultimi due anni.
Reddito passivo: è boom in Europa
L’investimento in forme di reddito passivo costituisce circa il 45% di tutti gli asset dei fondi azionari Usa. Per fare un confronto, dieci anni fa la percentuale era del 25% circa. Il boom si è visto ance in Europa, dove questo tipo di forma di investimento ha totalizzato mille miliardi di dollari.
Il fatto che i nuovi prodotti e servizi finanziari siano sempre più basati sulle nuove tecnologie, poi, rende ancora più facile ottenere un flusso diversificato di ricavi. Di seguito è riportato un elenco il più esaustivo possibile delle principali idee di reddito passivo per il 2020.
Tra quelle più di tendenza al momento si possono trovare: il crowdlending, l’azionario a lungo termine, la creazione di contenuti, il settore immobiliare e l’economia della condivisione (la cosiddetta “sharing economy“).
Crowdlending: flussi di liquidità prevedibili
I proventi derivanti dai tassi d’interesse sono alla base delle operazioni finanziarie più tradizionali. Ma nel 2020 le piattaforme di crowdlending si affidano a strumenti ancora più efficienti per generare reddito passivo dai tassi di interesse.
Il crowdlending offre un collegamento diretto tra le persone con fondi inutilizzati e coloro che cercano prestiti. Chiunque può rivolgersi ai mercati per investire in prestiti emessi da società internazionali di finanziamento alternativo. Gli investimenti garantiscono flussi di liquidità prevedibili a tassi d’interesse elevati.
Il crowdlending è inoltre immediatamente accessibile. Non richiede, insomma, intermediazione o conoscenze particolari (a parte il fatto evidente che qualsiasi investimento comporta un rischio) per iniziare a guadagnare flussi di reddito passivi.
Con il nuovo decennio, ci sarà una tendenza a investire in prestiti sempre più diffusa.
Azionario a lungo termine
Se preso a breve termine, l’investimento in azioni è altamente rischioso, sfociando in speculazione. Ma a lungo termine, la Borsa si è dimostrata quasi sempre un investimento vincente.
Con un altro anno positivo previsto per il mercato azionario, l’acquisto di azioni può diventare anche nel 2020 uno strumento di reddito passivo, o meglio semi-passivo. Questo approccio, tuttavia, richiede tanta pazienza. Bisogna darsi un periodo di tempo più lungo, senza impaurirsi in caso di cali bruschi delle Borse. E senza aspettarsi di realizzare profitti immediatamente.
Questo tipo di reddito passivo si basa sui guadagni in conto capitale, che maturano nel tempo. I fondi crescono nel corso degli anni, o addirittura dei decenni. Anche la realizzazione di profitti è necessaria se si vuole investire in azioni. Ciò significa che il reddito è, alla fine, semi-passivo e non interamente passivo.
Le azioni che producono dividendi (dividend stocks) sono l’approccio più classico al reddito passivo. Poiché i flussi regolari in entrata assicurano l’attrattiva di questo investimento. Oggi è possibile realizzare investimenti azionari facilmente ovunque ci si trovi. Per esempio sul proprio smartphone o altro dispositivo portatile tramite apposite app specializzate.
Togliendo di mezzo l’intermediario, queste app consentono a chiunque abbia accesso a una connessione di entrare in possesso di azioni. Questa facilità di investimento, senza dover passare da una banca, rende spesso indispensabile affidarsi a un consulente finanziario di fiducia. In particolare in un paese come l’Italia dove il livello di educazione finanziaria dei cosiddetti “Bot people” è ancora molto basso.
Mercato immobiliare e affitti brevi
Sebbene molti gestori e money manager lo reputino un investimento poco redditizio se paragonato all’azionario a lungo termine, il mercato del mattone consente di generare flussi di reddito regolari e a lungo termine.
Gli immobili possono essere affittati con maggiore efficienza per generare maggiori flussi di reddito. Gli affitti a breve, sfruttando per esempio piattaforme della gig economy come Airbnb, consentono di migliorare significativamente i tassi di occupazione degli immobili nonché le tariffe.
Gli immobili sono diventati più accessibili grazie alle nuove norme finanziarie che consentono di costruire prodotti d’investimento più agili. Si pensi ai Real Estate Investment Trusts (REITs), società che possiedono e gestiscono immobili che generano reddito permettendo agli investitori di raccogliere dividendi. Questi veicoli offrono l’opportunità di rendere l’investimento automatico anziché dover acquistare e mantenere le proprietà.
Questi approcci consentono ai flussi di reddito di passare da semi-passivi a completamente passivi. Un altro elemento che oggi favorisce gli investimenti nell’immobiliare è l’evoluzione delle statistiche e la modernizzazione dei processi di raccolta di dati e informazioni. Ciò permette di fare previsioni più accurate sul potenziale di reddito passivo derivante da un investimento immobiliare.
Sharing Economy e Gig Economy
La condivisione di risorse inutilizzate, come strumenti, automobili o attrezzature sportive, può diventare una fonte di reddito su piccola scala. App come JustPark indirizzano direttamente ai parcheggi inutilizzati, e il car-sharing attraverso Uber è già la norma in molte città. Anche le giostre in condivisione sono un’opzione, così come il prestito di spazi di deposito.
L’economia della condivisione apre anche possibilità per la condivisione di beni virtuali, come il “prestito” di reti WiFi attraverso l’applicazione Netspot. Anche le risorse utilizzate da alcuni modelli computazionali nella soluzione di problemi di calcolo possono essere prestate. Ad esempio per un piccolo pagamento o pro bono a beneficio di progetti scientifici.
Creazione di contenuti “virali”
I creatori di contenuti che sono disposti a dedicare del tempo a questa attività possono ottenere risultati notevoli. Sia attraverso la vendita diretta che tramite gli abbonamenti, si può veramente riuscire a generare flussi di reddito passivo. I contenuti che diventano virali e generano nuovi punti di vista possono diventare una fonte di reddito costante.
YouTube è l’esempio per eccellenza di questo fenomeno. Il portale è cresciuto tanto da diventare una delle maggiori fonti di reddito passivo. Ma anche le piattaforme di blogging seguono un modello simile.
Gli influencer (e l’influencer marketing che accompagna il fenomeno) sono un altro aspetto da prendere in considerazione quando si parla di come contenuti di qualità scritti da esperti possono fruttare denaro.
Basti pensare a quanto fatto da Amazon. Il colosso dell’e-commerce ha ampliato le sue “vetrine” che collegano la creazione di contenuti e i profili influencer con la promozioni dei prodotti offerti sulla sua piattaforma. In breve un influencer su uno dei social media più popolari (come Twitter, Facebook o Instagram) che dia consigli su uno dei prodotti venduti su Amazon ottiene una ricompensa.
Daniele Chicca
Laureato in lingue e letterature straniere all'Università di Bologna, con un anno presso la UCL di Londra, è giornalista professionista dal 2007. Partendo da Reuters si è con il tempo specializzato in finanza, economia e politica. Grazie a competenze SEO e social, ha contribuito a portare a un incremento del traffico progressivo sul sito Wall Street Italia (in qualità di responsabile editoriale). È stato inviato da New York per Radio Rai e per varie agenzie stampa, tra cui AGI e TMNews (ex Apcom). Al momento si occupa della strategia di comunicazione di alcune startup svizzere specializzate in crypto, FinTech, materie prime e mondo del lavoro.

