Maxi Rohm, gestore del fondo Neuberger Berman Global Equity Megatrends, analizza il settore energetico e le relative opportunità di investimento

Storicamente, investire nel settore energetico non è stato molto interessante. La domanda di elettricità non è aumentata quasi per niente negli ultimi decenni: negli Stati Uniti è cresciuta dello 0,1% all’anno tra il 2010 e il 2020, in Europa è scesa dal picco del 2008. I motivi? Popolazione che non è cresciuta in modo significativo, delocalizzazione dei settori produttivi, progressi tecnologici e processi industriali più efficienti, tra gli altri.

Ora però tutto sta cambiando. Il rischio climatico ha innescato un processo di trasformazione energetica e di elettrificazione delle nostre economie. Recentemente, grazie a infrastrutture energetiche sempre più moderne, molti Paesi hanno iniziato a elettrificare i trasporti e le industrie. D’altra parte, la digitalizzazione delle nostre vite non solo produce un maggiore consumo di energia, ma ha anche permesso una crescita esplosiva della quantità di informazioni digitali, fondamentali per il progresso dell’intelligenza artificiale, che richiede una quantità impressionante di elettricità. In un recente rapporto, McKinsey stima che nei prossimi cinque anni il consumo energetico dei data center negli Stati Uniti triplicherà fino a raggiungere circa 90 gigawatt – più di tre volte il consumo dell’intera città di New York! Non a caso, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) stima che la crescita della domanda globale di energia elettrica accelererà dal 2,5% del 2023 al 4% di quest’anno.

Improvvisamente, questo settore “noioso” è diventato molto interessante. Con l’aumento della domanda di elettricità e dei prezzi, le aziende del settore – e dell’ecosistema – hanno prospettive interessanti. Si tratta quindi di un argomento interessante? Lo è stato e probabilmente lo rimarrà anche negli anni a venire, ma i rischi sono notevoli. L’euforia attuale risale all’inizio del secolo, quando il petrolio sembrava in via di esaurimento, Goldman Sachs prevedeva che il prezzo del petrolio avrebbe raggiunto i 200 dollari (all’epoca!) e il settore delle energie alternative stava decollando. In breve tempo, la crisi finanziaria del 2008 ha fatto scomparire questo tema d’investimento per anni.

Rischi notevoli? Valutazioni eccessive, attività altamente regolamentate e sensibili alle dinamiche geopolitiche, investimenti ingenti, tecnologie dirompenti, start-up con modelli di business non collaudati: tutte dinamiche che contribuiscono a un livello di rischio e incertezza che dovrebbe preoccupare qualsiasi investitore interessato. Ad esempio, non saremmo sorpresi se le nuove innovazioni tecnologiche portassero a livelli di efficienza energetica significativamente superiori a quelli attualmente stimati.

Con il fondo Neuberger Berman Global Equity Megatrends investiamo da due decenni in “Infrastrutture energetiche”, un megatrend attraverso il quale ci concentriamo sulle società coinvolte nella modernizzazione dei sistemi energetici. Abbiamo investito in società come Vistra, uno dei principali generatori e distributori di elettricità negli Stati Uniti, e Quanta Services, leader nella progettazione, sviluppo e costruzione di progetti di infrastrutture energetiche. L’euforia per tutto ciò che riguarda l’Intelligenza Artificiale – e l’energia necessaria per svilupparla – ha fatto però sì che queste società scambiassero a valutazioni scomode. Per questo motivo, mentre molti investitori tematici hanno aumentato la loro esposizione, noi l’abbiamo ridotta.

In definitiva, le società che partecipano a questa trasformazione energetica hanno un futuro entusiasmante, ma ciò non garantirà un lieto fine a chi investe a valutazioni eccessive o ignora altri rischi, tra cui l’inevitabile volatilità intrinseca.  Nel nostro caso, il nostro approccio tematico ci permette di investire con convinzione e pazienza nei periodi di maggiore incertezza. Preferiamo concentrarci su pochissime società guidate da partner operativi ai quali abbiamo un ottimo accesso e che sono ben allineati con noi come investitori di minoranza. Infine, è fondamentale investire a valutazioni ragionevoli perché questo protegge il portafoglio nei periodi difficili: “non fa lo stesso male cadere dal primo piano che dall’ottavo”.


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Redazione

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