Outlook economico e di mercato di Vanguard per il 2024
La morsa della politica monetaria si farà sentire nel 2024
A fronte dell’inflazione in discesa e del venir meno delle misure di stimolo, ci aspettiamo che gli effetti della politica monetaria restrittiva si avvertano in modo crescente nel 2024, con conseguente lieve contrazione per l’economia, uno sviluppo necessario per riportare l’inflazione sull’obiettivo delle banche centrali.
Vi sono tuttavia dei rischi rispetto a questo scenario. Permane la possibilità di un atterraggio morbido in cui l’inflazione si riporti verso l’obiettivo senza comportare una contrazione economica, nonché di ulteriore ritardo nell’arrivo di una recessione. In Europa, prevediamo una crescita anemica a fronte di una politica monetaria e di politiche fiscali che rimarranno restrittive mentre per la Cina ci aspettiamo che l’ulteriore stimolo fornito dalle autorità sostenga la ripresa economica a fronte di crescenti fattori avversi sia sul fronte esterno che di stampo strutturale.
I tassi a zero sono un ricordo del passato
Una recessione probabilmente è una condizione necessaria per la discesa dell’inflazione attraverso l’indebolimento della domanda e il rallentamento della crescita dei salari. Col crescere della fiducia delle banche centrali rispetto alla convergenza dell’inflazione sull’obiettivo ci aspettiamo che comincino a ridurre i tassi ufficiali nella seconda metà del 2024.
Ciò detto, prevediamo che i tassi ufficiali si attestino a un livello più alto rispetto al periodo successivo alla crisi finanziaria globale e a quello della pandemia di Covid-19. Il contesto di tassi più alti non durerà mesi ma anni. Si tratta di un cambiamento strutturale che perdurerà oltre il prossimo ciclo economico. E, a nostro giudizio, rappresenta il cambiamento finanziario più rilevante dalla crisi finanziaria globale.
Prospettive per il mercato obbligazionario
Nonostante la potenziale volatilità sul breve periodo, crediamo che l’aumento dei tassi di interesse sia il migliore cambiamento economico e finanziario degli ultimi 20 anni per gli investitori di lungo termine. Le nostre aspettative di rendimento per l’obbligazionario sono notevolmente cresciute, con previsione attuale per l’obbligazionario dell’Area Euro di rendimento nominale annualizzato del 2,9% –3,9% nel prossimo decennio rispetto a -0,5%-0,5% che prevedevamo prima dell’avvio del ciclo di rialzi dei tassi.
Analogamente, per l’obbligazionario globale (esclusa l’Area Euro) con copertura valutaria prevediamo al momento un rendimento annualizzato del 2,8%-3,8% nel prossimo decennio in confronto a una previsione di -0,5%-0,5% quando i tassi ufficiali erano bassi o, in qualche caso, negativi.
Se reinvestita, la componente cedolare del rendimento obbligazionario, a questo livello dei tassi, alla fine più che compenserà i ribassi degli ultimi due anni. Per la fine del decennio, i valori dei portafogli obbligazionari sono attesi essere più alti rispetto a quelli che sarebbero stati se i tassi non fossero stati aumentati.
Parimenti, le argomentazioni a favore di un portafoglio 60/401 sono più robuste rispetto alla storia recente. Per gli investitori in portafogli bilanciati con ottica di lungo temine la probabilità di conseguire un rendimento a 10 anni annualizzato di almeno il 5% è aumentata in modo marcato passando da una probabilità dello 0% nel 2021 al 44% di oggi.
Prospettive per il mercato azionario
Un contesto di tassi più alti deprime le valutazioni dei prezzi azionari sui mercati globali e comprime i margini di profitto per le imprese a fronte del maggiore costo del denaro che rende più dispendioso emettere debito e rifinanziarsi. Le valutazioni azionarie sono più elevate negli Stati Uniti. Pertanto abbiamo ridotto le nostre stime di rendimento dell’azionario americano per gli investitori dell’Area Euro al 2,4%-4,4% annualizzato sui prossimi 10 anni dal 3,1%-5,1% che prevedevamo alla fine dello scorso anno. Sul mercato americano, le azioni value sono più attrattive di quanto siano state dalla fine del 2021 e i titoli delle small-cap appaiono anch’essi interessanti in ottica di lungo termine.
L’azionario americano ha continuato a sovraperformare quello globale. I principali fattori che hanno alimentato la sovraperformance negli ultimi due anni sono stati l’espansione delle valutazioni e la forza del dollaro oltre le nostre aspettative di fair value, fattori che entrambi probabilmente invertiranno la rotta.
In effetti, le proiezioni del nostro Vanguard Capital Markets Model® (VCMM) indicano una crescente probabilità di maggiori opportunità al di fuori degli Stati Uniti. Le nostre stime di rendimento a 10 anni annualizzato per gli investitori dell’Eurozona sono del 5,0%-7,0% per l’azionario dei mercati sviluppati (esclusi gli Stati Uniti), del 4,3%-6,3% per quello dell’Area Euro e del 4,6%-6,6% per quello dei mercati emergenti.
Il ritorno a un solido valore del denaro
Per famiglie e imprese, i tassi di interesse più alti scoraggiano il ricorso al credito, aumentano il costo del capitale e incoraggiano il risparmio. Per i governi, i tassi più alti impongono una più imminente rivalutazione del quadro di bilancio pubblico.
Per gli investitori ben diversificati, il permanere di tassi di interesse reali più alti è un gradito cambiamento che offre una solida base per i rendimenti di lungo termine corretti per il rischio. Tuttavia, poiché la transizione a un contesto di tassi più alti non è ancora del tutto compiuta, la volatilità sui mercati finanziari nel breve termine resterà probabilmente elevata.
Redazione
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