A colloquio con il team MFS Meridian Funds – Global High Yield Fund

 

 

La qualità complessiva delle obbligazioni ad alto rendimento è migliorata negli ultimi anni, con circa il 50% che rientra nel rating BB. Lei ritiene che questi livelli rendano l’asset class meno rischiosa in caso di recessione?

Sì, concordiamo sul fatto che il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento abbia registrato un significativo miglioramento della qualità del credito dopo la crisi finanziaria globale. La porzione di qualità più elevata, BB, è cresciuta, mentre la parte a rating più basso, CCC, è diminuita. A questa tendenza ha contribuito in modo significativo la crescita dei prestiti obbligazionari e dei mercati privati. È probabile che molti emittenti di bassa qualità, che in precedenza avrebbero emesso obbligazioni ad alto rendimento, abbiano avuto accesso a finanziamenti in questi mercati alternativi del credito.

Anche i team di gestione dei titoli high yield hanno agito con prudenza dopo la pandemia: hanno raccolto denaro quando i mercati dei capitali erano aperti nel 2020-2021 per prorogare le scadenze e migliorare la liquidità.

Inoltre, non si sono verificati gli eccessi generalizzati dei cicli di credito passati, come per esempio i consistenti volumi di LBO, le ricapitalizzazioni dei dividendi o le operazioni di M&A aggressive finanziate a debito. I recenti scenari di mercato, come la crisi finanziaria globale, la crisi del debito europeo, il crollo del mercato energetico e la pandemia, hanno insegnato ai team di gestione il valore della resilienza dei bilanci.

Per questi motivi l’asset class high yield si inserisce in un contesto macroeconomico incerto con una posizione di vantaggio rispetto ai cicli creditizi del passato. Ciò detto, l’high yield rimane una classe di attivi potenzialmente volatile che richiede una solida analisi fondamentale e una forte gestione del rischio.

Visti gli attuali livelli di rendimento offerti dalle obbligazioni HY, a quali scadenze, settori e aree geografiche tendete a dare la priorità all’interno dei vostri portafogli?

Nonostante una valutazione generalmente positiva dello scenario fondamentale, riteniamo che nell’attuale contesto siano necessarie cautela e selettività. L’asset class ha registrato una buona performance a seguito della volatilità del mercato dello scorso autunno.

Di conseguenza, le quotazioni degli spread creditizi sono a livelli tali che anche una “lieve” recessione potrebbe comportare un significativo allargamento degli spread. Il nostro attuale posizionamento è influenzato da questa visione equilibrata.

Rimaniamo sottopesati nel rischio di credito negli Stati Uniti, per effetto di un posizionamento conservativo sui titoli CCC. Inoltre, deteniamo posizioni di copertura che ottimizzerebbero i rendimenti del portafoglio in caso di scenari negativi.

Nel frattempo, i nostri analisti di ricerca stanno trovando interessanti opportunità specifiche tra le società europee di qualità medio-bassa. Sottopesiamo gli emittenti dei mercati emergenti, data la maggiore sensibilità al contesto macroeconomico globale di questa regione. Dal punto di vista settoriale, privilegiamo in genere i settori non ciclici come le utility, il settore cavo/satelliti e quello healthcare. Siamo inoltre selettivamente sovrappesati nelle società di beni strumentali che continuano a beneficiare di una domanda robusta.

 


Unknown's avatar
Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.