Chiunque voglia iniziare un’attività da libero professionista, sia che si tratti di un commercialista, di un avvocato od operi in qualsiasi altro settore, deve mettere in conto almeno cinque-sei anni iniziali molto difficili prima di riuscire ad affermarsi.
E non sembra, secondo alcuni studi e soprattutto l’esperienza di chi lavora in questo settore da anni, che per i consulenti finanziari sia molto diverso.
Ne abbiamo parlato con Fabio Cubelli, condirettore generale di Fideuram-Ispb.
Alcuni studi affermano che, per un consulente giovane che inizia la sua attività, tra iscrizione all’Albo e la costruzione di una clientela, sono necessari almeno sei anni prima di arrivare a operare a pieno ritmo, come peraltro avviene per un commercialista o altri professionisti. Secondo la vostra esperienza è vero? Quali sono gli ostacoli più difficili da superare? Sono molti quelli che si scoraggiano prima?
“I nostri percorsi di inserimento dei giovani (Next Generation) hanno una durata fino a 36 mesi, sia dal punto di vista del pacchetto di sostegno economico, sia per quanto riguarda la fase di formazione intensiva. Nel corso di questo periodo, i giovani sono indirizzati a sviluppare accordi di team con consulenti più senior, accordi che consentono di beneficiare della collaborazione di un Pb esperto con relativo riconoscimento economico e la possibilità di imparare sul campo dai migliori esempi di professionalità.
Nella nostra esperienza, un orizzonte temporale di circa tre anni è idoneo a raggiungere una sostenibilità economica di base e, grazie ai supporti formativi ed esperienziali erogati nei percorsi di inserimento, al team e alle riassegnazioni di portafoglio di colleghi che vanno in pensione, i nostri progetti giovani hanno una buona sostenibilità, che si traduce in tassi di abbandono direi fisiologici, nell’intorno del 10-15% nei primi 24 mesi”.
Quale tipo di aiuto offrite a un giovane che intende cominciare, che ha magari buoni studi economici alle spalle, ma nessuna esperienza, per superare più in fretta possibile la fase iniziale?
«Sicuramente il nostro punto di forza è il Campus Fideuram, luogo dedicato alla formazione residenziale della rete che viene erogata in presenza, con un valore aggiunto in termini di efficacia che non ha eguali sul mercato, grazie anche all’utilizzo di qualificati docenti e dei migliori testimonial della professione.
Se necessario, prima dell’inserimento in rete, offriamo supporto nella preparazione dell’esame per l’iscrizione all’albo Ocf con un percorso che ha ottimi risultati in termini di percentuale di superamento dell’esame.
I nostri progetti Next Generation prevedono un contributo economico, variabile a seconda del target di giovane inserito, cioè un supporto mensile che si compone di un importo iniziale fisso e poi diventa variabile in base ai risultati di volta in volta raggiunti. Uno dei punti di forza della nostra offerta dedicata ai giovani risiede anche nel fatto che il contributo economico non prevede meccanismi di penali in caso di mancato raggiungimento di obiettivi o in caso di abbandono del progetto: questo aspetto garantisce una grande serenità ai partecipanti».
Redazione
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