L’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) ha presentato lo studio “Longevity Risk e Goal-Based Investing: pianificare il benessere finanziario a lungo termine”, in collaborazione con l’Università del Salento e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Il rapporto analizza il rischio di longevità, il suo impatto sugli investimenti e le strategie per una gestione patrimoniale efficace nel lungo periodo.
L’impatto del Longevity Risk
L’Italia è uno dei Paesi con la popolazione più longeva al mondo. Secondo uno studio KPMG e ISTAT (2024), entro il 2040 oltre il 32% degli italiani avrà più di 65 anni. Questo fenomeno incide sulla pianificazione finanziaria, rendendo necessario un approccio più strutturato per garantire stabilità economica negli anni.
Dati chiave dello studio:
- 65% dei clienti Private è preoccupato per l’impatto finanziario di una vita più lunga.
- Solo il 13% degli investitori integra pienamente il rischio di longevità nella propria strategia.
- Il 44% degli operatori di Private Banking considera il Goal-Based Investing un metodo efficace per gestire il Longevity Risk.
Goal-Based Investing: una soluzione per il Longevity Risk
Il Goal-Based Investing (GBI) consente di pianificare il patrimonio in base agli obiettivi di vita, migliorando la gestione del rischio di longevità. Secondo l’indagine AIPB:
- 67% degli intermediari preferisce un modello GBI con un portafoglio specifico per ogni obiettivo di vita.
- 88% degli esperti ritiene che ci vorranno 3-5 anni affinché il GBI diventi un modello diffuso nel Private Banking.
Strumenti per la Mitigazione del Rischio di Longevità
Oltre al GBI, gli strumenti finanziari per la gestione del Longevity Risk includono:
- Rendite vitalizie: garantiscono pagamenti regolari per tutta la vita.
- Polizze Long-Term Care (LTC): coprono le spese assistenziali di lungo periodo.
- Income Insurance (Protezione Reddito): offre un sostegno economico in caso di invalidità.
Sfide e opportunità per il Private Banking
Per affrontare il Longevity Risk, il settore del Private Banking deve:
- Aumentare la consapevolezza dei clienti (76% degli intermediari segnala una scarsa conoscenza del rischio di longevità).
- Superare la resistenza al cambiamento dei consulenti finanziari (68%).
- Migliorare l’adozione di strumenti tecnologici adeguati (67%).
Attualmente, solo il 42% degli investitori pianifica gli investimenti in base agli obiettivi di vita, mentre il 58% si concentra solo sul rendimento. Il Private Banking ha quindi un ruolo cruciale nell’educazione finanziaria e nell’introduzione di strategie innovative per la gestione patrimoniale.
Conclusioni
L’aumento dell’aspettativa di vita impone una revisione delle strategie di investimento. Il Goal-Based Investing e le soluzioni assicurative rappresentano strumenti fondamentali per garantire la sicurezza economica a lungo termine. Con una maggiore consapevolezza e un supporto consulenziale mirato, gli investitori possono affrontare il Longevity Risk con maggiore serenità.
Redazione
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