L’asset allocation delineata dal team di Amundi Sgr per affrontare una fine del ciclo economico non convenzionale
Questa fine del ciclo non convenzionale presenta un mix di anomalie economiche e finanziarie. Da un lato vediamo economie resilienti, abbondante liquidità a livello macroeconomico, condizioni finanziarie più favorevoli e disinflazione nonostante l’elevata incertezza sul fronte delle politiche. Dall’altro lato, abbiamo un’elevata concentrazione, valutazioni costose e bassa volatilità nel mercato azionario, in contrasto con l’elevata volatilità del reddito fisso. In questo contesto, la nostra posizione per il 2025 è leggermente pro-rischio, bilanciata con asset resilienti all’inflazione. La diversificazione su più fronti è essenziale, poiché i potenziali cambiamenti nella politica economica possono facilmente trasformare il quadro di riferimento. Le attuali anomalie richiedono frequenti rivalutazioni e aggiustamenti dinamici, con un focus sugli asset rischiosi nel primo semestre dell’anno. Per individuare le migliori opportunità sarà necessario esplorare i settori che beneficiano di temi trasformativi di lungo periodo. Questi includono le tendenze demografiche, i cambiamenti geopolitici e produttivi, nonché gli effetti del cambiamento climatico, l’innovazione tecnologica e il costo della transizione energetica.
Il reddito fisso guadagna terreno. Nonostante la volatilità attesa, la bassa probabilità di recessione e le banche centrali più accomodanti sostengono i mercati del credito, i cui fondamentali sono solidi e i rendimenti più elevati rispetto al passato. I titoli di Stato, il credito Investment Grade e quello High Yield a scadenza breve, i leveraged loan, le obbligazioni dei paesi emergenti e il private debt presentano interessanti opportunità di reddito. I titoli di Stato europei sono anche una fonte di diversificazione, dato
il rallentamento dell’inflazione.
Azionario: c’è il potenziale per un ampliamento del rally oltre le mega-cap statunitensi e le azioni con valutazioni elevate, date le prospettive di utili e liquidità. Privilegiamo un approccio diversificato a livello globale e cerchiamo opportunità di valore negli indici Usa equal-weighted, in Giappone e nel value in Europa. A livello settoriale, privilegiamo i finanziari, le utility, i servizi per le comunicazioni e i beni di consumo voluttuari. Le strategie value e le mid-cap offrono una buona copertura contro la possibile discesa delle azioni growth e delle mega-cap.
I mercati emergenti dovrebbero sovraperformare i mercati sviluppati. Nonostante il potenziale nuovo corso degli Stati Uniti, le obbligazioni dei paesi emergenti dovrebbero beneficiare di un contesto macro favorevole e di tassi d’interesse in calo. Per quanto riguarda gli investimenti in valuta forte, privilegiamo l’High Yield rispetto all’Investment grade. Nel segmento in valuta locale, ci concentriamo su rendimenti reali interessanti. Nell’Asia emergente, India e Indonesia offrono le migliori opportunità a lungo termine e sono meno sensibili ai potenziali aumenti delle tariffe.
Le sfide del contesto attuale richiedono una diversificazione articolata su molteplici fronti. É necessario prendere in considerazione diversi fattori come la volatilità (hedge fund e strategie absolute return), la liquidità (mercati privati) e la macro/geopolitica (oro, obbligazioni indicizzate all’inflazione). Le infrastrutture e il private debt offrono una forte prospettiva di crescita, protezione dall’inflazione e vantaggi di diversificazione. In ambito azionario, le azioni ad alto dividendo tendono a essere più resilienti all’inflazione.
Redazione
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