Secondo Banca Generali, l’uso molto più intenso dell’It è stato l’elemento più dirompente portato dal Covid. Ma anche una diversa consapevolezza da parte degli investitori
Il mondo dopo il Covid non sarà più lo stesso di prima. Affermare ciò è persino una banalità. Ma come cambieranno davvero le cose nei diversi settori? Quali riusciranno ad adeguarsi alla nuova realtà e con quali cambiamenti? La distribuzione di prodotti finanziari è stata certamente uno dei segmenti maggiormente impattati dalla pandemia e ha visto in pochi mesi una crescita enorme. A rispondere su questo tema è Marco Bernardi, vicedirettore generale di Banca Generali.
Che cosa resterà del periodo Covid? Quali sono stati i mutamenti che la pandemia ha portato e che verranno mantenuti anche quando l’emergenza sanitaria sarà finita?
«Lo sviluppo della pandemia ha portato con sé almeno due elementi di rottura che credo rimarranno anche una volta che questa emergenza sarà finalmente terminata. Il primo è indubbiamente legato alla tecnologia e all’uso del digitale. Nell’ultimo anno e mezzo il digitale ha aumentato profondamente l’impatto nelle nostre vite che sono sempre più mediate dalla tecnologia. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che in alcuni settori era già in atto. In altri, come ad esempio il nostro, era ancora indietro nel suo sviluppo. Per il futuro credo che il digitale continuerà a giocare un ruolo importante soprattutto nella gestione dell’execution dei processi e dell’operatività pura. Diversamente, non potrà mai sostituire quello che è il vero punto centrale della nostra operatività, cioè il valore della relazione».
Qual è il secondo elemento importante nel post-pandemia?
«Un altro elemento che ci porteremo dietro quando la pandemia sarà terminata è la rinnovata consapevolezza dell’importanza di una corretta e tempestiva pianificazione patrimoniale. Oggi le famiglie hanno capito un punto fondamentale. La messa in sicurezza dei risparmi, la pianificazione successoria e un’ottimizzazione degli asset non finanziari non possono più essere né ignorati né rimandati. Si tratta di fattori che nel lungo periodo risulteranno determinanti. Soprattutto per lo sviluppo e la crescita di quelle realtà maggiormente in grado di rispondere a queste nuove esigenze della clientela».
Redazione
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