Banca Generali ha investito e investe moltissimo in tecnologia, ma ammette che per alcuni clienti è necessario un grosso supporto formativo
Marco Bernardi, vicedirettore generale di Banca Generali, è sicuramente uno dei più entusiasti sostenitori della tecnologia all’interno della sua società. Non a caso aveva affermato:«In Banca Generali, già da tempo avevamo in atto un processo di trasformazione digitale dei processi. Si tratta di un processo che nel marzo 2020 era già in fase avanzata. Ciò ci ha quindi consentito di non farci trovare impreparati allo sconvolgente scenario creato dalla pandemia». Ma indubbiamente con i clienti più anziani e meno preparati avviare un rapporto digitale non è semplice.
La tecnologia dà talvolta anche problemi di uso, specie per le persone più anziane. Avete avuto finora difficoltà con i consulenti in età più avanzata o con i clienti meno giovani? Quanto è un problema l’età degli utilizzatori?
«Indubbiamente il digital divide; è un fattore che penalizza una fascia ancora troppo grande della popolazione italiana più matura. Si tratta di un problema non legato solo al nostro business, ma trasversale alla nostra società odierna».
Come state cercando di risolvere questo problema?
«Per ovviare a questo problema, i nostri consulenti hanno portato avanti un lavoro di sostegno e formazione alla clientela sull’uso degli applicativi, anche personali. In questo modo si cerca di rendere più facile la comprensione di ciò che si stava sviluppando. Si tratta di un lavoro straordinario che sottolinea ancora una volta che oggi i nostri professionisti non sono semplici consulenti finanziari. Il loro vero ruolo è di persone di fiducia al fianco delle famiglie».
Redazione
La redazione di Fondi & Sicav è un team di esperti e appassionati di finanza, specializzati nell’analisi e nell’approfondimento di fondi comuni, SICAV e strumenti di investimento. Con un approccio chiaro e aggiornato, forniscono contenuti di qualità per guidare i lettori nelle scelte finanziarie più consapevoli.

