A cura degli analisti di KraneShares

 

Cina

 

Alcuni investitori si stanno chiedendo se l’ultimo rally del mercato azionario cinese sia sufficientemente sostenuto dall’economia del Paese.

Le statistiche ufficiali indicano un miglioramento complessivo dei risultati economici: il prodotto interno lordo (PIL) della Cina è cresciuto del 5,4% nel secondo trimestre del 2025, rispetto al 5,0% registrato nel 2024. Mentre le vendite al dettaglio sono aumentate del 5,0% nella prima metà dell’anno.

Le dichiarazioni dei dirigenti di alcune delle più grandi aziende mondiali attive nella produzione e nel commercio di materie prime non legate al petrolio confermano per lo più uno scenario positivo per i settori non immobiliari grazie alla domanda di materie prime.

Nel dettaglio, la domanda di materie prime in Cina nel 2025 rimane generalmente solida e diversificata. Ed è interessata da una crescita robusta nei settori delle infrastrutture, della produzione manifatturiera e della tecnologia, nonostante la persistente debolezza del settore immobiliare.

La domanda di metalli chiave come rame, litio e ferro è stata sostenuta dal supporto politico, da esportazioni robuste, da ottimi risultati nelle vendite dei veicoli elettrici e da una forte spinta verso la produzione avanzata e l’elettrificazione. Tuttavia, le nuove composizioni chimiche delle batterie, come il litio ferro fosfato (LFP), hanno attenuato la crescita del consumo di cobalto, indicando che il cambiamento delle preferenze dei consumatori in Cina può ancora avere un impatto significativo sui mercati globali delle materie prime.

In effetti, data la preferenza che le aziende cinesi hanno mostrato verso le batterie al litio, rispetto a quelle al cobalto, si prevede un aumento della domanda globale di litio del 17% nel 2025 rispetto al 2024, principalmente grazie alle vendite di veicoli elettrici in Cina.

Alla luce di ciò, la Cina continuerà probabilmente a guidare i mercati globali delle materie prime, in particolare per i metalli e i materiali necessari per l’elettrificazione, l’ammodernamento industriale e l’implementazione tecnologica. Ad esempio, Anglo American, una grande multinazionale britannica che opera nel settore delle materie prime, riferisce che la Cina ha rappresentato il 45% del fatturato totale del gruppo nella prima metà del 2025 e non prevede un calo da tale livello nel breve termine.

In conclusione, la forte domanda cinese di materie prime registrata dalle aziende attive nel settore è un ulteriore segnale del rafforzamento dell’economia del Paese.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.