Outlook a cura del team di Templeton Global Investments

Noi siamo costruttivi sui mercati azionari per il 2024. I fattori su cui ci basiamo includono la probabilità di un atterraggio morbido negli Stati Uniti, i segnali che i tassi d’interesse hanno ormai raggiunto il picco e l’andamento economico in Cina, che sembra aver superato il peggio. Preferiamo le azioni globali (con esclusione degli Stati Uniti), i mercati emergenti e le società più piccole.

Un programma di elezioni molto fitto in tutto il mondo e nel corso di tutto l’anno costituisce una fonte di rischio per gli investitori, così come il fattore geopolitico. Man mano che l’impatto dell’aumento dei tassi d’interesse e il rallentamento della crescita faranno sentire i loro effetti a livello globale, probabilmente le incertezze sugli utili peggioreranno. Questa è un’ulteriore fonte di rischio, considerando che gli analisti prevedono che la crescita globale degli utili tornerà positiva nell’anno che sta per iniziare.

I propulsori del nostro ottimismo

Secondo noi, diventa sempre più probabile un atterraggio morbido per l’economia statunitense, considerando lo stato di salute dei bilanci societari, bancari e delle famiglie. Tutto questo è confermato dall‘incremento dei margini aziendali, dai risparmi elevati e dalla gestibilità dei crediti deteriorati. Le aziende sono state generalmente in grado di resistere all’aumento del costo del debito perché non si erano indebitate eccessivamente quando i tassi d’interesse erano bassi.

Il tasso di inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è sceso dal 6,4% di gennaio 2023 al 3,2% di novembre. Le aspettative sull’inflazione a medio termine sono rimaste contenute, scendendo al 3% a ottobre 2023.

In combinazione con i recenti segnali di debolezza del mercato del lavoro, emergono sempre più indicazioni che dimostrano che i tassi d’interesse statunitensi hanno raggiunto il picco. Negli ultimi 30 anni, in media la Federal Reserve (Fed) statunitense ha tagliato i tassi d’interesse dopo dieci mesi dall’ultimo rialzo. Basandoci sulla storia, riteniamo quindi probabile che la Fed inizi a tagliare i tassi d’interesse intorno al secondo trimestre del 2024. E questa previsione è in linea con le aspettative attuali del mercato.

Negli ultimi 30 anni, i mercati azionari globali in media sono aumentati del 5% nei 12 mesi successivi al primo taglio dei tassi della Fed, con i mercati emergenti che hanno guadagnato il 27% nello stesso periodo. Nei 24/36 mesi successivi al primo taglio dei tassi, i titoli azionari globali sono cresciuti del 17%/15% e i mercati emergenti del 27%/23%.

Le aspettative sul ciclo dei tassi d’interesse che avrebbe già raggiunto il picco e sul potenziale allentamento hanno già avuto un impatto sul dollaro statunitense, che nel ciclo corrente ha toccato il picco a ottobre 2022.

Un dollaro più debole crea condizioni finanziarie più semplici al di fuori degli Stati Uniti perché riduce il costo del debito in valuta locale. E questo di norma incoraggia il flusso di capitali che escono dagli Stati Uniti in cerca di rendimenti più elevati.

Prospettive per le azioni globali (esclusi gli Stati Uniti)

Il sentiment degli investitori verso le azioni europee rimane modesto, con valutazioni ben al di sotto della media a lungo termine. La crescita si mantiene debole a causa dell’aumento dei costi dell’energia e dell’effetto ritardato del rialzo dei tassi d’interesse che pesano sui bilanci societari e delle famiglie.

Ciononostante, notiamo che negli ultimi 30 anni le azioni europee hanno ottenuto rendimenti a due cifre nei 24/36 mesi successivi al primo taglio dei tassi deciso dalla Fed e che i rendimenti nei 12 mesi sono stati positivi.

Le aspettative sull’inflazione giapponese si stanno ampliando, per la prima volta dopo decenni. E questa è una buona notizia per il pricing power delle società. Ci si aspetta che le azioni continuino a beneficiare delle significative riforme aziendali implementate dalla Borsa di Tokyo, della riduzione delle partecipazioni incrociate e dell’aumento dei pagamenti agli azionisti.

La Japanese Business Federation ha anche presentato la sua proposta di riforma fiscale, che comprende misure che influiranno sulle spese in conto capitale, sul venture capital e sulla trasformazione verde. Anche se le valutazioni sul mercato giapponese sono aumentate, rimangono in linea con i mercati azionari globali, escluso quello statunitense.

Le azioni dei mercati emergenti (Cina esclusa) si sono dimostrate resilienti nell’affrontare uno dei cicli di aumento dei tassi statunitensi più rapido della storia. Questo conferma la validità delle importanti riforme implementate nei decenni precedenti, la solidità dei consumi interni e la salute dei bilanci.

India e Messico si sono distinte grazie alle riforme attuate in precedenza, che hanno attirato investimenti stranieri e hanno aumentato le spese in conto capitale. Corea del Sud e Taiwan potrebbero evidenziare una ripresa significativa nell’anno che sta per iniziare grazie al ciclo tecnologico che diventa più favorevole e che spinge gli utili verso l’alto.

Le previsioni economiche cinesi rimangono complicate; tuttavia, sembra che l’economia stia superando il peggio. Anche se non si prevede un rimbalzo rapido della crescita, gli investitori accoglieranno favorevolmente segnali chiari che la crescita ha ormai toccato il punto più basso.

Geopolitica ed elezioni

Nel 2024, oltre quattro miliardi di persone parteciperanno alle elezioni: si inizia con Taiwan a gennaio per raggiungere il culmine con gli Stati Uniti a novembre. Gli elettori si recheranno alle urne anche in India, Indonesia e Messico, e in molti altri Paesi. Ogni elezione presenta rischi e opportunità. Tuttavia, riteniamo che quelle a Taiwan e negli Stati Uniti saranno le più importanti per gli investitori.

Per quanto riguarda le elezioni indiane, ci si aspetta che il partito attualmente al governo, BJP, manterrà il potere grazie alle ampie e significative riforme implementate che continuano a offrire vantaggi sia alle società che ai privati cittadini.

Gli anni recenti hanno visto emergere forti rischi geopolitici per gli investitori. Tra questi rischi ricordiamo la guerra tra Russia e Ucraina, la guerra in Medio Oriente e le tensioni in Estremo Oriente. È possibile che la guerra tra Russia e Ucraina si trasformi in un conflitto congelato. Un esito di questo tipo, anche se non soddisfacente, potrebbe diminuire la volatilità dei prezzi dell’energia e delle materie prime, avvantaggiando l’Europa e alcuni mercati emergenti.

Utili

Le stime di consensus per la crescita globale degli utili, guidate dagli Stati Uniti, sono vicine al 10% per il 2024 e fanno seguito agli utili piatti dell’anno passato. Invece, è prevista un’accelerazione della crescita degli utili sui mercati emergenti, fino al 18% nel prossimo anno, trainata da Corea del Sud e Taiwan.1 Questo costituisce una forte ripresa dalla contrazione della crescita degli utili sui mercati emergenti del 2023.

Le azioni globali, con esclusione degli Stati Uniti, sono destinate a sovraperformare

La nostra opinione costruttiva sulle azioni nel 2024 si concentra sui mercati globali (esclusi gli Stati Uniti), sui mercati emergenti e sulle società più piccole. Le valutazioni prezzo-utili (P/E) per queste categorie sono inferiori alle medie a lungo termine, con l’indice MSCI USA scambiato molto al di sopra del suo P/E medio a lungo termine. Su base relativa, il gap del P/E tra Stati Uniti e azioni non statunitensi è vicino al livello più alto mai raggiunto da oltre 20 anni.

Secondo noi, una ripresa degli utili, l’allentamento monetario deciso dalla Fed e la buona salute dei bilanci societari e delle famiglie influiranno positivamente sui rendimenti dei mercati globali (esclusi gli Stati Uniti) nel 2024.

Le condizioni finanziarie globali più favorevoli avranno probabilmente un effetto sproporzionato sulle società piccole. Un programma di elezioni molto fitto in tutto il mondo e i fattori geopolitici sono fonti di rischi per gli investitori. Ma riteniamo difficile che distraggano l’attenzione degli investitori dai fattori fondamentali positivi che stanno spingendo verso l’alto i rendimenti azionari nel lungo termine.


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Redazione

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