Stiamo attraversando una crisi senza precedenti. Con il manifestarsi dell’emergenza, la paura per l’incolumità fisica è andata avanti di pari passo con i timori che hanno penalizzato i mercati finanziari.
Nelle ultime settimane il crollo violento di tutti i listini azionari è stato la testimonianza più evidente di questo sentimento diffuso, con un conseguente panic selling, un bias cognitivo della finanza comportamentale trascinato proprio dall’avversione alla perdita.
Gli errori cognitivi di valutazione legati al Covid-19, fattore esogeno incontrollabile e imprevedibile, hanno fatto muovere i mercati in maniera irrazionale e in modo inefficiente. Di tutto ciò ne è convinto anche Gianluca Carnevale Garè, Head of Sales Retail Italy di RAM Active Investments.
“Difficile negarlo, in ogni nostra azione, in qualsiasi nostra decisione, l’aspetto emotivo entra, si ritaglia un suo spazio e, senza chiedercene il permesso, influenza in modo più o meno significativo il nostro agire. Questo potrebbe non essere considerato un male assoluto, ma lo diventa se lasciamo che sia la sola emotività a guidare e indirizzare le nostre decisioni. Ancor più se ci muoviamo nella galassia degli investimenti dove non è difficile delineare i fattori emotivi che, troppo spesso, condizionano le nostre decisioni: ancoraggio ai prezzi di acquisto, resistenze e difficoltà a individuare ed accettare il momento giusto per vendere (sia in fase di discesa, per paura, che di risalita, per avidità), sino ad arrivare a reazioni eccessive su singoli eventi che possono portarci a perdere lucidità dimenticando spesso l’obiettivo temporale iniziale del nostro investimento. Emozioni e bias comportamentali che, anche se con dinamiche diverse, non di rado trovano riscontro non solo negli investitori privati, ma troppo spesso anche nella gestione degli investimenti da parte degli operatori del settore. Non siamo però soli in questa lotta “all’impulsività”: negli ultimi anni un aiuto in grado di delimitare gli ambiti di intervento della componente emotiva ci è stato fornito dall’Intelligenza Artificiale che, scevra da condizionamenti emotivi, poggia scelte e decisioni su un’analisi logica e razionale di dati e informazioni e su regole formulate con estrema chiarezza e trasparenza.”
“Affidare le scelte di investimento a un algoritmo ha già diversi anni di storia alle spalle, ma ciò che oggi fa davvero la differenza è la potenza, la velocità di calcolo degli elaboratori, la mole di dati a cui poter attingere ed elaborare per supportare i ricercatori nel modello di analisi. Creare valore dai dati è la vera sfida dell’Intelligenza Artificiale, le cui potenziali applicazioni sono infinite e in continua evoluzione. Anche nel risparmio gestito la crescente accessibilità dei dati ha moltiplicato in modo esponenziale le variabili che i fund manager possono analizzare e sfruttare per poi giungere a decisioni di investimento che siano le migliori per i propri clienti”
RAM Active Investments ha grande esperienza nella raccolta e interpretazioni dei Big Data nel mondo finanziario, capacità che sarà sempre più importante nel settore:
“Se fino a qualche anno fa l’evoluzione era vista nel Machine Learning, ovvero nella capacità dell’IT di avere un approccio adattivo, ovvero di imparare dall’esperienza pregressa, oggi anche questo è oramai considerato un fattore consolidato. Ciò che a mio avviso potrà sempre più fare la differenza sarà la capacità di assicurare un connubio tra ricercatori di esperienza da un lato, e tecnologia in grado di leggere dall’altro, con l’obiettivo di acquisire e inserire in un processo cognitivo nuove tipologie di dati. È il caso ad esempio delle tecniche di NLP (Natural Language Processing) che aiutano a estrapolare informazioni da testi e da audio che abbiano una stretta e più o meno diretta relazione con i mercati, accrescendo i dati analizzabili in termini di varietà (tipologia), volume (quantità) e velocità (in tempo reale).
Oggi è quindi fondamentale avere professionisti in grado di leggere e integrare queste informazioni nei processi di ricerca, contribuendo così a costruire strategie sempre più dinamiche e favorire una reazione tempestiva a eventi improvvisi con conseguenti benefici sulle performance complessive.
Redazione
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