Karin Kunrath, Chief Investment Officer di Raiffeisen Capital Management

Dopo un 2025 caratterizzato da forti movimenti sui mercati dei capitali, il 2026 si apre con uno scenario macroeconomico più stabile ma non privo di elementi di complessità. La crescita globale è attesa su livelli moderati, intorno al 3%, con gli Stati Uniti che dovrebbero continuare a sovraperformare grazie a una politica fiscale espansiva e agli investimenti legati all’intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, il graduale rallentamento dell’inflazione offre alle banche centrali un margine di manovra differenziato: la Federal Reserve dispone di maggiore spazio per ulteriori tagli dei tassi, mentre la BCE probabilmente non procederà a ulteriori riduzioni.

Nel 2025 i titoli di Stato decennali dell’area euro hanno registrato un aumento dei rendimenti, mentre a livello internazionale i rendimenti hanno registrato una tendenza al ribasso. Le curve dei tassi di interesse sono diventate più ripide e gli spread creditizi si sono ridotti.
Ciò ha favorito le obbligazioni societarie, che nel 2025 hanno registrato un andamento migliore rispetto ai titoli di Stato. Anche nei mercati emergenti i premi di rischio sono diminuiti, determinando una performance molto positiva, soprattutto per le obbligazioni in valuta forte.
In questo contesto, dunque, cosa aspettarsi dal mercato obbligazionario per il 2026?
Obbligazioni governative: L’irripidimento delle curve apre nuove opportunità
Il 2025 è stato caratterizzato da un’inversione che ha portato a un forte aumento nella pendenza della curva dei rendimenti, soprattutto nella parte lunga. Ciò apre un buon potenziale di performance per i titoli di Stato nel 2026, soprattutto se la dinamica della curva si stabilizzerà nel corso dell’anno. Inoltre, in caso di una fase di avversione al rischio, i titoli di Stato potrebbero trarne beneficio e contribuire alla stabilità del portafoglio.
Analogamente alla crescita economica, anche i titoli di Stato potrebbero subire una rotazione: paesi come Italia e Spagna difficilmente riusciranno a mantenere la loro sovraperformance rispetto alla Germania. Per quanto riguarda i titoli di Stato francesi, il contesto politico potrebbe portare a un aumento della volatilità.
Nel complesso, vediamo i titoli del Tesoro USA in modo costruttivo: i tagli dei tassi d’interesse per un totale di 75 punti base dovrebbero portare a una buona performance anche per le scadenze più lunghe. Tuttavia, una Fed che appare troppo limitata nella sua indipendenza dal governo potrebbe rappresentare un peso per il segmento a lungo termine del mercato. Per gli investitori in euro, sulla base delle nostre previsioni di un leggero indebolimento dell’euro rispetto al dollaro USA a 1,20, prevediamo lievi perdite dovute all’andamento della valuta.
Corporate bond: dati fondamentali stabili e rendimenti interessanti
Nel 2025 le obbligazioni societarie hanno registrato un andamento migliore del previsto, grazie soprattutto alla forte domanda e ai solidi dati fondamentali. Ciononostante, anche nel 2026 continueremo a concentrarci sulle obbligazioni societarie con un buon rating, poiché un leggero aumento degli spread di rischio potrebbe incidere maggiormente sui rating più deboli.
Un’ondata di emissioni da parte di emittenti statunitensi sul mercato europeo e un forte aumento dell’attività di M&A sono fattori che potrebbero causare una maggiore volatilità.
Un’ondata di emissioni da parte di emittenti statunitensi sul mercato europeo e un forte aumento dell’attività di M&A sono fattori che potrebbero causare una maggiore volatilità.
Nel complesso, tuttavia, prevediamo anche per il 2026 un rendimento aggiuntivo positivo delle obbligazioni societarie e una performance assoluta interessante, concentrandoci principalmente sulle scadenze da 3 a 7 anni nei nostri portafogli di credito.
Obbligazioni dei Mercati Emergenti: vediamo opportunità interessanti
Il nostro scenario globale, caratterizzato da una crescita economica moderata ma stabile e dalla prospettiva di un ulteriore allentamento della politica monetaria da parte della Fed statunitense, offre una solida base per prevedere un andamento positivo dei titoli obbligazionari dei mercati emergenti anche per il 2026.
Le prospettive di crescita per i paesi emergenti sono nel complesso moderatamente positive, ma con differenze specifiche da paese a paese: mentre la crescita in Cina e Brasile dovrebbe rallentare leggermente, in Messico e Europa orientale dovrebbe accelerare leggermente. Le prospettive di inflazione stabili e il miglioramento dei fondamentali macroeconomici dovrebbero continuare a sostenere il trend positivo dei rating dei paesi.
Sebbene i premi di rischio delle obbligazioni in valuta forte siano già bassi dal punto di vista storico, anche perché gli elevati rischi di insolvenza dei singoli paesi sono già stati scontati, i rendimenti degli Eurobond rimangono interessanti e sono il principale motore della performance attesa.
Le obbligazioni in valuta locale continuano a beneficiare di tassi di interesse interessanti, il che favorisce ulteriori afflussi di capitali. Alcuni mercati, come il Brasile e il Sudafrica, beneficeranno inoltre dei previsti tagli dei tassi di interesse, resi possibili dal calo dei tassi di inflazione.
Sul fronte valutario, vediamo un ulteriore potenziale di rialzo rispetto al dollaro Usa, anche se la nostra previsione sull’andamento del tasso di cambio EUR/USD rappresenta un ostacolo per gli investitori europei.
Redazione
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