Intervista a Carl Vine, Fund Manager di M&G (Lux) Japan Fund e M&G (Lux) Japan Smaller Companies Fund

La Borsa di Tokyo ha mostrato una buona tenuta a dispetto degli eventi che hanno fatto impennare la volatilità sui mercati azionari. Quali sono a vostro parere i fattori che hanno consentito all’equity nipponico di centrare questo risultato?
I solidi rendimenti delle azioni giapponesi sono stati alimentati da una significativa riforma industriale scatenata da Abenomics. Durante questa campagna coordinata, diverse agenzie governative hanno fatto pressione sul settore aziendale per ottenere profitti più alti e migliore la governance: negli ultimi dieci anni, sia gli operating profit, sia la crescita degli utili per azione dell’indice MSCI Japan hanno superato tutti i principali mercati a livello globale, compreso quello relativo all’indice S&P500.

Il miglioramento dei margini, tuttavia, è solo una parte della storia della riforma giapponese della corporate governance. La vera trasformazione è quella relativa al cambiamento di mentalità che sta avvenendo nei CdA di tutto il Giappone.
Mentre le aziende rivalutano ciò che è necessario per fare la differenza, stanno avvenendo cambiamenti straordinari, compresa la rivalutazione delle linee di business del comparto wholesale, dei portafogli e della composizione dei bilanci.
Il fatto che il settore aziendale stia subendo un processo di efficientamento di proporzioni enormi, cercando di produrre di più con meno, ha implicazioni positive non solo per i margini, ma anche per i ricavi.
Spostando l’attenzione al medio-lungo termine, quali prospettive delineate per il mercato azionario giapponese?
Riteniamo che il mercato azionario giapponese sia sottovalutato. Il rendimento in Giappone è di circa l’8%. Inoltre, tra dividendi e riacquisti, i rendimenti degli investitori sono attualmente oltre il 3% del loro investimento all’anno. Con i margini ancora piuttosto bassi e l’accelerazione sulle riforme, non ci sorprenderemmo di vedere altri 5-10 anni di crescita degli utili dalle azioni giapponesi, forse poco sotto al 10% composto.
Con queste dinamiche, è facile immaginare un potenziale rendimento composto dalle azioni giapponesi a due cifre per diversi anni a venire. Inoltre, vi è un ulteriore significativo rialzo derivante dagli sforzi di riforma dei bilanci, che stanno finalmente dando i loro frutti. I bilanci giapponesi sono pieni di asset sotto-monetizzati. Ora, più che mai, questo problema viene affrontato e si crea valore.
Vediamo opportunità in tutti i settori e su tutte le capitalizzazioni di mercato. Il Giappone ha un mercato azionario scarsamente coperto. Nonostante sia la terza economia più grande del mondo, la gestione attiva delle azioni giapponesi rimane un fenomeno di nicchia. D’altra parte, è un mercato che sta subendo cambiamenti significativi, con relativamente pochi investitori che prestano attenzione. Queste due dinamiche stanno creando un contesto eccellente per stock-picker esperti.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

