Nell’agenda macro di oggi in evidenza la pubblicazione della bilancia
commerciale tedesca, che ha mostrato a maggio un surplus di EUR 12,3 mld
contro i EUR 15,5 mld del mese precedente e contro i EUR 15,1 mld del
consensus. Le esportazioni hanno evidenziato una crescita dello 0,3% rispetto al
mese prima e le importazioni sono invece salite del 3,4%. Dagli Usa è in arrivo
nel pomeriggio il consueto dato delle nuove richieste di sussidi di
disoccupazioni settimanali, considerate un barometro dagli economisti per
saggiare lo stato del mercato del lavoro statunitense. Il consensus degli analisti
si attesta a quota 350.000 dai 364.000 della settimana precedente. Sempre per
gli Usa in evidenza il dato sul credito al consumo e le scorte settimanali di
prodotti petroliferi EIA.

Sul fronte banche centrali, secondo quanto emerge dai verbali relativi al
meeting tenutosi 15 e 16 giugno, i membri del Federal Open Market
Committee hanno iniziato a discutere sulla revisione del piano di stimolo
all’economia che l’istituto centrale di Washington realizza attraverso l’acquisto di
USD 120 mld di titoli su base mensile. In ogni caso è più volte specificato che la
ripresa Usa ha ancora bisogno di consolidarsi, soprattutto sul fronte del lavoro,
ma che la banca centrale non si fara’ scrupolo ad agire in senso restrittivo
qualora un surriscaldamento eccessivo dei prezzi o altri rischi si
materializzassero.

Diversi membri del board hanno sottolineato come una riduzione del programma di acquisto di asset potrebbe essere applicata “prima del previsto”, mentre altri hanno ribadito la necessita’ di un approccio maggiormente “paziente”, considerando le persistenti incertezze legate alla pandemia.

Il cross euro/dollaro è a 1,1796, in rialzo di 0,08%; il cambio euro/yen è a
130,03 mentre il dollaro contro yen scambia a 110,3.

Prezzi del petrolio in calo, in un mercato che sembra si stia stabilizzando
dopo due sedute di intenso calo dovuto alle tensioni Opec+. I futures sul
Brent scambiano in calo dello 0,30% a USD 73,22 il barile, mentre al Nymex il
Wti Usa è in calo dello 0,43% a USD 71,82.

Stamane il Bund future giugno ha aperto in rialzo di 20 bp a 174,22, il Btp
future guadagna 18 bp a 152,467. Lo spread Btp/Bund riparte da 105 pts, con il
rendimento del nostro Btp decennale allo 0,71%. In serata a mercati chiusi, il
Tesoro annuncia tipologia ed ammontare dei titoli a medio-lungo in asta il
prossimo 13 luglio.

Apertura in calo per le borse europee, con Piazza Affari negativa dello 0,70%
circa in apertura. Negativi anche tutti i principali indici EU. Negativi i titoli
bancari sul Ftse Mib insieme a tutti gli altri titoli. I peggiori in apertura sono
CNH, Exor, Buzzi Unicem, Atlantia, Pirelli e Stellantis.

Borse asiatiche negative stamane. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo
ha chiuso in calo dello 0,88%. Hong Kong in flessione del 2,75%, la borsa di
Shanghai cede lo 0,80% e Seoul l’1% circa. Unica positiva Sidney a +0,20%.

Sul fronte macro, i prestiti bancari giapponesi sono aumentati al ritmo
annuale più lento in oltre otto anni a giugno, mentre i depositi sono continuati
a salire portandosi a un nuovo massimo record, segno che le aziende stanno
riemergendo dalla crisi ma mantengono la liquidita’ per ora tra le incertezze
sull’outlook economico. L’Ufficio di Gabinetto nipponico ha inoltre
comunicato il dato relativo all’Economy Watchers corrente, che segna in
giugno un recupero a 47,6 pts dai 38,1 pts di maggio.

Wall Street ha chiuso in rialzo ieri, con lo S&P 500 e il Nasdaq Composite
che testano entrambi nuovi valori record. Il Dow Jones ha guadagnato lo
0,30%, lo S&P500 è salito dello 0,34% e l’indice tecnologico Nasdaq è
avanzato dello 0,01%. Sul fronte societario, in evidenza i rialzi di Apple a
+1,80% e Amazon a +0,57% che, nel corso dell’ultimo mese, sono saliti di una
percentuale a doppia cifra, rispetto al guadagno +2,8% dell’indice S&P 500.
Amazon è osservata speciale, insieme a Microsoft, dopo che il dipartimento
della Giustizia americana ha annunciato la cancellazione del contratto cloud
JEDI, del valore di USD 10 mld, aggiudicato nel 2019 da Microsoft. Attenzione
anche alle banche, con le quotazioni dei colossi Goldman Sachs e JP Morgan,
che hanno scontato il forte ribasso dei tassi sui Treasuries decennali.


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