Interista  a Paul Middleton, portfolio manager del fondo Mirabaud – Sustainable Global High Dividend

Dopo le perdite accumulate negli ultimi mesi, credete che i titoli tecnologici Usa abbiano scontato l’effetto negativo derivante dalla nuova politica monetaria della Fed?
Paul Middleton

È da molto tempo che non viviamo un ciclo economico come questo. Siamo preoccupati per la crescita e per l’inflazione. Nei cicli precedenti la tecnologia è stata un bene rifugio perché la domanda è (in linea di massima) strutturale. Pertanto, quando la crescita economica rallenta, le persone sono disposte a pagare di più per le aziende che offrono una crescita strutturale.

D’altro lato, l’inflazione elevata e persistente, è fattore nuovo. Gli investitori vogliono una crescita strutturale, ma non vogliono dover pagare per ottenerla. Mentre le banche centrali immettevano liquidità nei mercati, le valutazioni, soprattutto dei titoli tecnologici, sono salite a livelli insostenibili. Da quando la Fed non ha più parlato di inflazione transitoria ma solo di inflazione, si è verificata una rotazione di mercato da questi titoli con valutazioni elevate.

Molte società tecnologiche hanno approfittato dei tassi bassi per aumentare i livelli di indebitamento. Credete che tali livelli siano sostenibili nel medio termine o rappresentino un fattore di rischio importante per l’asset class?

A novembre abbiamo venduto alcune posizioni, come Nike e DSM, che erano piuttosto costose. Eravamo preoccupati che la rapida crescita di questi titoli fosse stata amplificata dal Covid. Da allora le valutazioni sul Nasdaq sono passate da 35x a 22x (registrando un calo del 37%).

Non siamo disposti a pagare un prezzo più alto per quelle società le cui valutazioni sono state amplificate dalla pandemia. Per questo motivo riteniamo che l’intervallo di valutazione “corretto” per il Nasdaq sia di circa 17-25x fwd PE. La valutazione attuale di 22x è ancora superiore a questo intervallo.

Probabilmente per tornare a essere positivi sul settore in generale, è necessario arrivare a un livello più basso in aggregato, viste anche le crescenti preoccupazioni macro. Tuttavia, ci sono sempre opportunità, nomi di qualità che hanno già prezzato questa situazione.

Ad esempio, investiamo in Salesforce. La società viene scambiata ai minimi storici rispetto al rapporto prezzo-utili per una crescita del fatturato del 21%. Ciò equivale a un rendimento del 4% del free cash flow, che è molto interessante. Per quanto riguarda l’indebitamento, abbiamo sempre adottato un approccio prudente e non investiamo in società ad alta leva finanziaria. Questo aspetto è ancora più critico oggi.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.