Una settimana da ‘Toro’ per gli indici a stelle e strisce

Il Nasdaq 100 ha chiuso le negoziazioni di venerdì scorso in rialzo del 2% e ha accumulato un incremento settimanale del 3%. Dal canto suo, l’indice Dow Jones registra un’ascesa del 3.15% nella sola giornata di venerdì 5 giugno e lo Standard and Poor’s 500 recupera il 2,62% (a soli 1,1 punti percentuali dal ritorno in territorio positivo in termini di performance realizzata dall’inizio dell’anno). La rivalutazione settimanale del Dow Jones ha toccato il 6,81%, quella dello Standard and Poor’s 500 il 4,91% e quella del Nasdaq 100 il 2,81%.

Il dato dell’occupazione statunitense ha sorpreso non poco per il recupero realizzato a maggio. Il risultato della rilevazione ha superato tutte le aspettative: il tasso di disoccupazione è sceso di 2.5 mln di persone e si è posizionato al 13,3% (un chiaro segnale delle velocità di ripresa dell’economia Usa).

Sono numerosi gli investitori che hanno ridotto la propria esposizione azionaria a marzo per poi tornare ad acquistare equity in scia alle notizie che sembrano spingere verso il ritorno alla normalità. Nel corso dell’ultima sessione della settimana è possibile evidenziare alcuni sensibili balzi in avanti registrati dalle quotazioni di alcuni colossi Usa: Occidental Petroleum (30%), Apache (22%), Royal Caribbean (17%), Kohl’s (11,9%), Boeing e Align Technology (10%). I titoli più rialzisti della settimana rispondono ai nomi di: American Airlines (72%), Occidental Petroleum (57%), Simon Property (53%), United Airlines (49%), Apache (48%) e Boeing (40%).

L’euforia è stata tale che anche il presidente Donald Trump ha approfittato della situazione per spingere sull’acceleratore della sua retorica ‘nazionalista’ e critica Warren Buffett per aver dichiarato di aver venduto i titoli delle quattro più importanti aerolinee statunitensi (American, Delta, Southwest y United).

 

La supremazia del Nasdaq 100 nel breve e nel medio-lungo termine

All’interno dell’indice Nasdaq 100 hanno un peso rilevante i titoli dei settori tecnologia, servizi al consumo e healthcare. Questi settori hanno permesso all’indice di battere lo Standard and Poor’s 500 nel lasso di tempo che va dal 2007 ai nostri giorni. Il potente trend rialzista del Nasdaq 100 è ben visibile anche nel breve termine: dall’inizio dell’anno l’indice tecnologico si rivaluta del 12,5% rispetto al -1,5% incassato dallo Standard and Poor’s 500.

Il Nasdaq ospita i titoli del gruppo FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google). Al business di queste aziende (e di altri colossi Usa come Microsoft e Tesla) viene accreditata gran parte della disruption e della concentrazione del potere economico sperimentati negli ultimi anni. E sembra proprio che per il momento nulla sia in grado di frenare questo trend.

Un indice ‘equilibrato’

Una certa parte del recupero messo a segno dallo S&P 500 è imputabile all’andamento dei titoli delle big three (Apple, Microsoft, Amazon), società dotate di un livello di capitalizzazione superiore ai mille mld di dollari. Per il Nasdaq 100 la situazione appare più equilibrata: 57 società facenti parte dell’indice presentano performance positive da inizio anno e 45 restano in negativo. Tuttavia, i rialzi sono stati più pronunciati rispetto ai cali.

I titoli più rialzisti

Tra le società più rialziste del 2020 troviamo Zoom (+222%), Tesla (+112%), JD.com (+62%), Dexcom (+62%). Nell’ipotesi in cui all’indice si sottrae la ponderazione di Facebook e Alphabet, la performance dell’indice non si allontana di molto da quella conseguita con il loro apporto.

I più penalizzati

Tra i titoli peggiori da inizio anno troviamo: United Airlines (-60%), Marriott (-33%), Western Digital Corp (-28%), CDW (-19%) e Fox Corp (-17%).


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.