Nasdaq, i solidi fondamentali giustificano livelli più elevati. I margini e i bilanci dei colossi tecnologici restano solidi nonostante l’accelerazione degli investimenti. Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management

Sebbene il Nasdaq abbia registrato martedì un calo del 2% a causa di preoccupazioni legate alle valutazioni, permane la fiducia nella crescente necessità di potenza di calcolo, in un contesto di applicazioni di intelligenza artificiale sempre più complesse. Tale tendenza è confermata dagli investimenti in corso e dall’aumento della spesa in conto capitale annunciato dalle principali aziende tecnologiche nell’ultima settimana.

Le previsioni indicano ora che gli investimenti globali in infrastrutture per l’intelligenza artificiale raggiungeranno i 423 miliardi di dollari nel corso di quest’anno (rispetto alla precedente stima di 375 miliardi) e i 571 miliardi nel 2026 (contro i 500 miliardi precedentemente previsti). Entro il 2030, la spesa complessiva dovrebbe arrivare a 1.300 miliardi di dollari, corrispondenti a un tasso di crescita annuale composto del 25% nei prossimi cinque anni.

Tale scenario appare realistico per diversi motivi: la domanda di capacità di calcolo sta superando le aspettative e i processi di monetizzazione stanno accelerando; le principali società tecnologiche continuano a mantenere margini e bilanci solidi nonostante gli investimenti; infine, la spesa per l’intelligenza artificiale rimane ancora contenuta rispetto al prodotto interno lordo mondiale.

Si mantiene la convinzione secondo cui i titoli legati all’intelligenza artificiale continueranno a trainare i mercati azionari, e che gli investitori con una bassa esposizione al settore dovrebbero aumentarla adottando un approccio diversificato.