A colloquio con Antonella Manganelli, AD e Responsabile Investimenti di Payden & Rygel Italia

 

 

L’impennata dell’inflazione e la conseguente reazione in materia di tassi d’interesse da parte delle banche centrali hanno penalizzato i corporate bond nel 2022. Cosa vi aspettate per l’anno in corso?
Antonella Manganelli

Continuiamo a prevedere che i dati sull’inflazione saranno fondamentali per il sentiment del mercato. Infatti, questi guidano il comportamento delle Banche Centrali, le cui aspettative vengono utilizzate dal mercato per definire il sentiment di rischio.

Questa situazione è in continuità con il 2022, ma la differenza fondamentale per il 2023 è il drastico aumento dei rendimenti governativi rispetto all’inizio dell’anno scorso. Tali rendimenti elevati forniscono per gli investitori in obbligazioni corporate una cedola significativamente maggiore, che aiuta a compensare le potenziali perdite derivanti dall’allargamento degli spread societari o da un continuo aumento dei rendimenti dei titoli di Stato.

Per il 2023, riteniamo che gli investitori saranno attratti dall’asset class delle obbligazioni societarie, dato l’elevato livello dei rendimenti, e che i segmenti di qualità superiore del mercato societario, come l’Investment Grade e il BB High Yield, beneficeranno maggiormente di questa domanda. Da un punto di vista fondamentale, i bilanci societari appaiono sani e sufficientemente solidi per resistere alle condizioni monetarie più restrittive create dalle Banche Centrali.

Tuttavia, riteniamo che le condizioni di finanziamento più rigide finiranno per ripercuotersi sugli utili e sulla crescita delle società. Per cui preferiamo un’esposizione alle società di maggiore qualità. Inoltre, i dati economici globali sono stati robusti, favoriti in parte dalla riapertura della Cina e da un inverno più caldo del previsto in Europa. In questo contesto, siamo cautamente ottimisti sul fatto che il 2023 sarà un anno migliore per chi investe in obbligazioni societarie.

Quali tipologie di corporate bond state privilegiando in questa fase di mercato in termini di affidabilità creditizia, duration, settori, aziende?

In questa fase del ciclo privilegiamo i titoli Investment Grade e i titoli High Yield di qualità superiore (BB) rispetto a quelli con rating inferiore, poiché riteniamo che questi abbiano una migliore valutazione.

Le curve del credito ci sembrano troppo piatte. Quindi preferiamo un’esposizione nella parte a dieci anni e nella parte più corta della curva del credito. Dal punto di vista settoriale, preferiamo un’esposizione sulle banche e su nomi meno legati ai beni di consumo discrezionali.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.