La situazione è molto diversa da quella vista nel 2013. I disavanzi delle partite correnti sono sotto controllo. Intervista aTeresa Gioffreda, client relationship manager di UBS AM

Credete che le aspettative di prospettive economiche migliori in molti paesi emergenti contribuiranno ad attenuare il rischio rappresentato dall’aumento dei tassi di interesse globali?

I dati storici mostrano che, sebbene le performance azionarie medie siano negative un mese dopo i rialzi dei tassi della Fed, tendono a riprendersi in seguito, specialmente nei mercati emergenti. Inoltre, le valutazioni delle aziende di questi paesi sono economiche e le prospettive di crescita degli utili sono ancora costruttive. Non ci aspettiamo una ripetizione del “taper tantrum” del 2013, poiché questa volta le economie dei mercati emergenti sono meglio posizionate, con disavanzi delle partite correnti migliorati, ad esempio per paesi quali Sudafrica, Brasile e Indonesia, e una maggiore stabilità macroeconomica.

Quali paesi o aree emergenti potrebbero uscire rafforzate in caso di attenuazione o risoluzione delle tensioni geopolitiche in corso?

Ci auguriamo che ci sia al più presto una risoluzione del conflitto Russia – Ucraina, ma riteniamo che le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina rimarranno un fattore di oscillazione nel mercato. Ad esempio, in agosto abbiamo visto un passo avanti sulla questione ADR, ma anche ulteriori restrizioni tecnologiche come lo US Chips and Science Act 2022 e la Chip 4 Alliance, che aumenteranno l’imprevedibilità.

L’’invasione Russa dell’Ucraina e i prezzi più alti delle materie prime hanno avuto generalmente degli impatti negativi sui paesi importatori e degli impatti positivi sui paesi esportatori di materie prime. Ma in caso di risoluzione del conflitto ci saranno anche fattori da tenere in considerazione. Oltre al già citato andamento della politica monetaria, sarà importante ad esempio vedere come saranno in quel momento la crescita economica globale, il dollaro statunitense e la crescita in Cina.

All’interno dell’economia cinese, i problemi immobiliari continuano a preoccupare gli investitori, mentre stiamo assistendo a segnali di stabilizzazione nel contesto normativo in altri settori e riteniamo che le azioni cinesi abbiano probabilmente superato il punto di svolta in termini di rischio politico. Ci aspettiamo di vedere continui sostegni di natura monetaria e fiscale da parte del governo per stabilizzare l’economia e il mercato, ma gli effetti positivi sono ostacolati nel breve dai continui lockdown e dalla politica zero-covid e dovremmo forse vederli tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo.

Rimaniamo fiduciosi nei cambiamenti fondamentali a lungo termine che si stanno verificando nei mercati emergenti e i nostri investimenti sono focalizzati su società di qualità, ad essi associate.


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.