
Il trend ha solide basi per il prossimo biennio. Crescita del free cash flow e capitalizzazione confermano la sostenibilità. Alexander Roose, Cio fundamental equity di DPAM
A dispetto delle tensioni politiche interne al Paese e degli effetti nefasti imputabili alla diffusione del Covid-19, il sentiment rialzista sui titoli tecnologici Usa continua a essere spumeggiante. Cosa vi aspettate per il 2021?
Una delle implicazioni chiave della crisi COVID è stata l’accelerazione di tendenze preesistenti, così come l’emergerne di nuove. La pandemia e il conseguente lock-down globale sono serviti come potenti catalizzatori per alcuni (sotto)settori. Le numerose conference call di quest’anno, la tematica dello smartworking e la nostra crescente dipendenza dalle applicazioni cloud hanno dato il via a una vera e propria rivoluzione tecnologica, sia a livello privato sia governativo e aziendale.
Le tensioni politiche di quest’anno negli Stati Uniti vanno di pari passo con l’accelerazione del trend tecnologico e sottolineano soprattutto la crescente importanza della cyber security nelle società digitalizzate di oggi. Nelle ultime settimane dell’anno, abbiamo appreso per la prima volta di uno dei più grandi attacchi alla sicurezza informatica che il mondo abbia mai visto, che ha scatenato un grande rally in molti player del settore. L’Information Technology è stato il settore più performante all’interno della nostra strategia azionaria globale multitematica nel mese di dicembre, con nomi di top performer della categoria come CyberArk e Varonis.
Mentre si attende gradualmente la sconfitta del COVID, il suo ruolo di catalizzatore sulle principali tendenze tecnologiche garantirà la crescita del settore nei prossimi due anni. L’importanza della tecnologia nella politica occidentale continuerà anche ad alimentare l’attuale trend, e a garantirne la centralità anche dopo la fine della pandemia.

La capitalizzazione dei titoli tecnologici Usa ha superato quella dell’intero mercato azionario europeo. La capitalizzazione della sola Apple vale quanto il Pil italiano. E’ tutto oro quel che luccica?
Gli esempi di cui sopra illustrano chiaramente il motivo per cui le aziende tecnologiche (a grande capitalizzazione) hanno sovraperformato notevolmente l’S&P500 nel 2020. La recente accelerazione dei temi chiave ha tracciato una chiara linea di demarcazione tra aziende/settori dirompenti da un lato, e aziende/industrie stagnanti e disgregate dall’altro. Mentre il NASDAQ raggiunge vette mai viste prima, le persone sono state veloci a fare parallelismi con la bolla Dot-com. Tuttavia, è importante tenere a mente che, mentre stiamo notando un trend di polarizzazione del picco del fattore growth su quello value, questa volta c’è un elemento reale: Oggi, il momentum della generazione di free cash flow del settore IT è stato più o meno in linea con la crescente rappresentazione della capitalizzazione di mercato nell’indice.
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

