Nuove opportunità sui mercati globali. Lo scenario mondiale implica la necessità di costruire portafogli che vadano al di là dell’esposizione al beta dei mercati. Luca Simoncelli, Investment Strategist di Invesco presenta un’analisi dei segnali chiave per l’economia e i mercati globali

 

I segnali in arrivo da mercati e macroeconomia confermano una fase di generale miglioramento nello scenario base. A livello globale si sta delineando un ventaglio di opportunità sempre più ampio per gli investitori, che tuttavia richiede di andare oltre la semplice esposizione al beta dei mercati.

Anche la reazione degli investitori ai risultati aziendali delle big-tech americane ha mostrato dispersione, i temi principali quali i ricavi legati al cloud e il capex trimestrale hanno generalmente sorpreso in positivo. Le previsioni di spesa in conto capitale per l’intero anno sono state nuovamente riviste al rialzo, il tutto ancora accompagnato da una solida crescita dei profitti.

A che punto sono le banche centrali delle principali aree del mondo?

Il presidente della Fed Powell, nella sua conferenza stampa, ha sottolineato uno scenario ben diverso rispetto alle attese del mercato, affermando che “un taglio dei tassi a dicembre è tutt’altro che una conclusione scontata”, allo stesso tempo il programma restrittivo sul bilancio della Fed, il “quantitative tightening”, è stato interrotto, assicurando maggiore liquidità al sistema.

La mancanza di dati sul mercato del lavoro a causa dello shutdown federale, che si avvicina ad una durata tale dal poter essere un concreto fattore di freno alla crescita, complica le cose in America. La pubblicazione dei dati sulla disoccupazione è infatti in forte dubbio anche per questo mese, il mercato si concentrerà sui dati in arrivo dal settore privato come il numero di nuovi cedolini emessi da ADP, e le componenti sull’occupazione nel settore manifatturiero e dei servizi degli indici PMI e ISM.

BCE

La Banca Centrale Europea non ha portato particolari novità al mercato; l’attuale livello dei tassi appare appropriato e la bilancia dei rischi sulla crescita sembra riequilibrarsi, si riduce quindi nella lettura della BCE la tendenza verso potenziali rischi al ribasso nella crescita.

BoJ

La Bank Of Japan è apparsa allineata alla politica del nuovo governo, ritardando la discussione su un rialzo dei tassi. Il mercato aveva espresso qualche dubbio ma la BOJ non solo ha lasciato i tassi invariati, ma ha anche modificato le condizioni necessarie per il prossimo rialzo, rendendolo meno probabile nel breve-medio periodo.

L’incontro tra Trump e Xi ha concluso un periodo di negoziati intenso

Il vertice prolunga la tregua commerciale e delinea un quadro preliminare per contenere le tensioni nel 2026. Non è un accordo commerciale, ma è sufficiente per rassicurare i mercati finanziari globali, in particolare gli asset cinesi. I progressi strategici sono limitati, con una riduzione marginale dei dazi, la sospensione delle restrizioni sulle terre rare da parte della Cina e alcuni sgravi commerciali, ma senza svolte su tecnologia ed energia. In temini di equilibri geopolitici, il tema Taiwan non è stato trattato e la riunione è stata di breve durata. Il presidente Xi ha mostrato un atteggiamento molto lontano da uno di sottomissione alle richieste americane, posizionandosi anzi su un piano di totale parità negoziale, molto diverso da quello che è accaduto con il Giappone.

 

 


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